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Mezzo milione giovanissimi italiani a rischio di quello da adulti

Diabetologia Redazione DottNet | 04/08/2008 11:51

L'epidemia di diabete allarga il suo fronte e anche il tipo 2, considerato malattia degli adulti, non guarda più l'età. In Italia un bimbo e un adolescente su cento soffrono di diabete di tipo 2, ma ben mezzo milione è a rischio. L'allarme arriva dal 22esimo Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia, in programma a Torino fino al 29 maggio.

Così, ragazzini che non hanno ancora fatto l'esame di maturità, sono già alle prese con glicemia, insulina e diete. Il problema che fino a poco tempo fa sembrava confinato fra i giovanissimi statunitensi, oggi pare aver varcato l'Oceano ed essere arrivato anche in Italia. Gli esperti rivelano preoccupati che il diabete di tipo 2, che di solito insorge dopo i 40 anni, arriva sempre più spesso con 20, perfino 30 anni di anticipo. E puntano il dito sullo stile di vita scorretto, per colpa di sedentarietà e dieta sbagliata. Secondo uno studio presentato al congresso della Sid, condotto da ricercatori dell'università di Catania su 102 giovanissimi fra gli 8 e i 18 anni, il 15% dei sovrappeso ha una glicemia a rischio, ovvero è in una condizione di pre-diabete. I piccoli 'oversize' hanno valori di insulinemia del 45% più elevati rispetto ai loro coetanei senza problemi di bilancia.

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Ma non solo. I giovanissimi con problemi di peso hanno anche la pressione più alta del normale e trigliceridi del 42% più elevati rispetto ai coetanei senza chili di troppo.
"Per di più - spiega Lucia Frittitta, coordinatrice dello studio e responsabile dell'Unità di obesità dell'ospedale Garibaldi dell'università di Catania - nei piccoli in sovrappeso si registra un aumento dello spessore delle carotidi dell'11% rispetto alla norma e una riduzione di quasi quattro volte dell'elasticità dei vasi". In pratica, sottolinea la specialista, "è come se il sistema circolatorio di questi bimbi avesse 10 o 20 anni di più della loro vera età. È possibile immaginare che in assenza di un adeguato intervento, la generazione dei nostri figli avrà una aspettativa di vita media inferiore a quella attuale".
 

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