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Convenzione Mmg: risorse per 200milioni

Medicina Generale Redazione DottNet | 28/02/2019 17:47

Riprese le trattative ma non c'è chiarezza sui tempi e sugli arretrati. Pediatri: incontri a marzo e aprile

"Sono riprese mercoledì le trattative tra Sisac", la struttura interregionale sanitari convenzionati, "e le organizzazioni sindacali della medicina generale per il rinnovo dell' Accordo collettivo nazionale" Acn, in occasione di un incontro durante il quale "sono stati illustrati gli argomenti sui quali, come da indicazione del Comitato di settore, verterà la trattativa". Lo sottolinea la Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, che esprime soddisfazione ma anche prudenza, chiedendo in particolare "chiarezza su tempi e risorse".

Sul tavolo ci sono 203 milioni, ovvero l'impegno assicurato dal coordinatore Sisac Antonio Maritati nell'incontro con Snami, Smi, Fimmg, Intesa.

Si tratta di fondi da destinare alla medicina generale per il nuovo triennio così ripartiti: 171 andrebbero all'assistenza primaria (una cinquantina in quota fissa e il resto in quota variabile), 23 milioni alla continuità assistenziale, 6 milioni al 118 e milioni alla medicina dei servizi. Più annosa la questione arretrati che per ora resta ferma all'atto di indirizzo, con l'assenza di coperture per gli aumenti dei primi 9 mesi del 2018.

"Fimmg si ritiene soddisfatta per il riavvio della trattativa - riassume il segretario nazionale del sindacato della medicina di famiglia, Silvestro Scotti - ma non può non considerare che i temi sul tavolo sono numerosi e di notevole importanza, ma soprattutto di complessità negoziale. Garantiamo la massima disponibilità per un confronto costruttivo, ma rimaniamo prudenti su una conclusione complessiva dell' Acn 2016-2018, visto il tema da chiarire sulle risorse e visto il periodo in cui siamo, caratterizzato dal fatto che nei prossimi 3 mesi ci possano essere evoluzioni nazionali e regionali che potrebbero cambiare gli interlocutori o gli assetti e conseguentemente gli obiettivi di cui si discute. Noi - chiarisce - abbiamo un' unica consapevolezza e mandato, ovvero non saremmo disposti ad aspettare oltre i 3 mesi sulla necessità di aggiornare i contenuti economici dell' unica categoria italiana che ancora ha il reddito fermo al 2010".

Entrando più nel dettaglio nel merito dell' incontro, "Fimmg ha richiesto alla Sisac, che ha immediatamente confermato - riferisce Scotti - sia che quanto di competenza della medicina generale dei 25 milioni di euro a provenienza Inail venga definito al più presto nel riparto che dovrà proporre il ministero e che le Regioni dovranno approvare, sia che il combinato disposto tra le norme della Finanziaria e i compiti di cui all' articolo 45 comma 2 lettera h dell' Acn vigente dimostrino che il riparto del tesoretto Inail della medicina di famiglia dovrà considerare un ristoro per i medici a partenza dal 1 gennaio 2019 e pertanto che, se da un lato la legge sostiene che nulla è dovuto dal paziente per la certificazione, dall' altro chiarisce che le aziende sanitarie dovranno corrispondere ai medici dal 1 gennaio quanto verrà definito tra riparto e norme del nuovo Acn".

"E' fondamentale che questo venga chiarito ai medici - evidenzia Scotti - anche in considerazione della rivalutazione biennale delle risorse tra medici di famiglia e area ospedaliera che sarà determinata dalla maggiore o minore partecipazione di una delle due categorie all' offerta certificativa ai pazienti che ne avessero necessità, che nel tempo potrà permettere un aumento di quanto percepito dalla medicina di famiglia in presenza di un aumento delle certificazioni provenienti da tale categoria. Oltretutto, va considerato che interpretazioni difformi da tale posizione esporrebbero i medici alle sanzioni previste dall' Acn vigente circa il pagamento improprio di prestazioni da parte del proprio assistito".

Sul tema, la Fimmg ha proposto "la definizione di un allegato che determini e chiarisca i diritti e i doveri delle due parti, medici di famiglia e Inail, i cui principali punti saranno la cooperazione applicativa tra i nostri gestionali e il portale Inail per i certificati telematici; la loro semplificazione; l' utilizzo di credenziali uniche di accesso agganciate a quella dei Sar (Sistema di accoglienza regionale) o Sac (Sistema di accoglienza centrale); l' istituzione presso la Sisac di un tavolo di confronto periodico sull' andamento delle procedure, utile ai periodici aggiornamenti biennali; la possibilità di accordi con le sedi Inail decentrate su progetti specifici".

Per Scotti "appare chiaro che i medici di famiglia non debbano 'delegare' ad altri la certificazione Inail. Dopo anni di polemiche e discussioni, si è giunti a una forma di certificazione che riconosce l' impegno professionale dei medici di medicina generale non come saltuario e occasionale, ma strutturato nella pratica quotidiana, a favore del cittadino anche nell' ambito della sua attività lavorativa. La presa in carico di un assistito non può sottovalutare, oltre agli stili di vita, quelli che potremmo chiamare gli 'stili di lavoro', e la capacità di una medicina di famiglia organizzata in micro équipe di essere capace anche di interventi che migliorino la consapevolezza dei propri pazienti lavoratori sui rischi e sulle attività di prevenzione che potrebbero salvargli la vita".

Contratto Pediatri

"Clima cordiale e grande spirito di collaborazione". Lo rileva Rinaldo Missaglia, segretario generale del Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia) che chiama ora in causa le Regioni, considerando che "praticamente in nessuna - sottolinea in una nota - si sono ancora attivate le procedure per la stipula degli Accordi integrativi regionali". "Il nuovo coordinatore Sisac, Antonio Maritati, ha trasmesso un' impressione positiva circa l' impegno di lavorare per raggiungere rapidamente un accordo - riferisce Missaglia in merito all' incontro - . Sono infatti già stati calendarizzati i prossimi incontri per il 13 marzo e il 9 aprile. Ci pare un buon segno, per un lavoro che parte da dove ci eravamo lasciati nel marzo scorso quando, pur con grave ritardo, si era giunti alla firma dell' Accordo nazionale attualmente in essere".

Di questo Accordo Missaglia sottolinea "il pregio di avere permesso, con le nuove misure concordate, un più rapido accesso dei giovani specializzati alla pediatria convenzionata, garantendo da un lato la copertura di zone a carenza assistenziale e dall' altro il rispetto delle legittime aspirazioni professionali di più giovani colleghi. Viceversa - osserva - non risultano pienamente applicati gli altri punti cardine dell' Accordo: Piano vaccini, Piano delle cronicità, accesso improprio al Pronto soccorso e liste di attesa e appropriatezza".

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