Canali Minisiti ECM

Impatto della radioterapia sulla fertilità, gravidanza e sui neonati

Oncologia Redazione DottNet | 24/04/2009 17:19

Da uno studio, condotto presso la “Harvard Medical School” a Boston, è emerso che le radiazioni possono avere ripercussioni a lungo termine su coloro che riescono a sopravvivere al cancro. Le donne colpite dal tumore possono mostrare una diminuzione della fertilità a seconda del sito irradiato.


 

Gli oncologi dovrebbero essere consapevoli di queste conseguenze e proporre alle loro pazienti tutte le possibili alternative per cercare di preservarne la fertilità prima dell’inizio della terapia. Sono stati così effettuati studi per la notifica dei risultati ottenuti da pazienti esposte a radiazioni cranio-spinali, addominali o pelviche rischiose sia per la fertilità e che per la gravidanza ed inoltre sono state esaminate le condizioni di salute dei neonati nati da madri trattate. Le radiazioni cranio-spinali suscitano notevoli cambiamenti ormonali nelle donne che quindi compromettono la loro capacità di procreare.

Le donne trattate con radiazioni addominopelviche sono a rischio di aborto spontaneo, parto prematuro, possibili anomalie alla placenta ed infine possono dare alla luce neonati molto piccoli. La menopausa precoce deriva da radiazioni alle ovaie a basso dosaggio, ma la trasposizione ovarica può ridurre il tasso di disfunzione ovarica. La relazione tra la terapia condotta con le radiazioni ovariche e la menopausa precoce è una reazione dose dipendente. Pazienti trattate con radiazioni ovariche devono rendersi conto dell’impatto che questa terapia ha sulla fertilità e devono valutare tutte le possibili alternative che potrebbero ridurre questi danni.

pubblicità

Commenti

I Correlati

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Più letti