Intervento su un uomo di 170 chili a rischio solo con anestesia spinale
L'anestesia rischiava di uccidere il paziente, un torinese di 62 anni affetto da una grave forma di obesità - pesa quasi 170 chili - e con significativi problemi di respirazione. Per asportagli il rene sinistro, dove gli era stata riscontrata una massa tumorale, i medici delle Molinette della Città della Salute di Torino hanno così optato per l'anestesia spinale. Un approccio innovativo che, grazie all'esito positivo, apre nuove frontiere per la laparoscopia addominale oncologica in urologia.
"L'anestesia periferica è stata la chiave di successo di questo intervento laparoscopico - commenta il professor Paolo Gontero, direttore della Urologia universitaria delle Molinette - perché ha consentito di ridurre l'impatto chirurgico in un paziente che per la sua fragilità non avrebbe probabilmente superato l'intervento.
Le incognite, nel ricorrere a questa tecnica, erano più d'una. Non essendo riportati nella letteratura mondiale casi di precedenti interventi di laparoscopia urologica addominale a paziente 'sveglio', il professor Gontero non era in grado di prevedere se l'anestesia periferica gli avrebbe consentito di espandere a sufficienza la cavità addominale in modo da poter condurre la nefrectomia laparoscopica. Altra difficoltà era rappresentata dai tempi dell'intervento: la breve durata dell'anestesia richiedeva una esecuzione veloce nonostante l'obesità. L'azione sincronizzata tra anestesista e urologo ha consentito di asportare il rene malato a paziente 'sveglio', salvandogli la vita. Il decorso postoperatorio si sta rivelando regolare, grazie anche all'assistenza del reparto di Nefrologia universitaria diretta dal professor Luigi Biancone.
Porpiglia: "E' possibile oggi progettare degli algoritmi che, nutrendosi di migliaia di informazioni cliniche dei pazienti, acquisiscono capacità di apprendimento, mettono in relazione causa ed effetto e possono generare previsioni"
Esperti da tutto il mondo si sono riuniti per discutere diagnosi, prevenzione e nuove terapie per i tumori alla prostata, vescica e rene
Il riconoscimento viene assegnato agli ospedali virtuosi nell’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare
Il reparto di Urologia ha pubblicato sulla prestigiosa rivista British Journal of Urology International, il primo lavoro europeo sulla nefroureterectomia robotica eseguita con la piattaforma Da Vinci Single Port
Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)
Carone: "La branca emergente dell’urologia funzionale incide fortemente sulla cura dell’incontinenza di cui soffrono circa 7 milioni di italiani"
Dagli urologi italiani un decalogo per affrontare al meglio la patologia
Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"
Commenti