Canali Minisiti ECM

Parkinson, dall'immunoterapia una possibile svolta per le cure

Neurologia Redazione DottNet | 27/05/2019 12:42

Al via nuovi studi su pazienti, coinvolti anche quelli italiani

Potrebbe arrivare in pochi anni, dall'immunoterapia, la 'svolta' per la cura del Parkinson, malattia che colpisce circa il 2% della popolazione sopra i 60 anni. Sono da poco partiti, infatti, studi su pazienti che utilizzano gli anticorpi monoclonali per aggredire la proteina chiave alla base della patologia. Questo uno dei temi al centro del quinto congresso nazionale dell'Accademia per lo Studio della Malattia di Parkinson e i Disordini del Movimento (Limpe-Dismov), tenutosi a Catania.

"Fattori genetici e ambientali sono tra le cause, ancora poco chiare, di questa malattia che in Italia colpisce 250.000 persone, di cui circa il 15% sotto i 50 anni: un numero destinato a crescere a causa dell'aumento della aspettativa di vita", afferma Leonardo Lopiano, ordinario di Neurologia dell'Università di Torino e presidente dell'Accademia Limpe-Dismov. Ad oggi, prosegue, "abbiamo molte opzioni terapeutiche in grado di ridurre i sintomi, quali tremore, rigidità nei movimenti, depressione, disturbi del sonno. E sono in arrivo a breve nuovi farmaci, che si basano su meccanismi di azione diversa rispetto a quelli in uso". Mancano ancora, tuttavia, terapie in grado di intervenire sul processo alla base della malattia stessa. "Negli ultimi anni, però, stiamo assistendo a una svolta, perché sono in sviluppo, diverse molecole che aggrediscono il processo fisiopatologico alla base", spiega all'ANSA Mario Zappia, ordinario di Neurologia presso l'Università di Catania. "Si tratta - prosegue - di anticorpi monoclonali che vanno ad aggredire la proteina alfa-sinucleina, che si deposita nei neuroni delle persone con Parkinson. In questo modo dovremmo riuscire a rallentare, o addirittura bloccare, il processo neurodegenerativo".

pubblicità

Gli studi in materia hanno superato la fase 1 e 2 di sperimentazione, che valutano la sicurezza sull'uomo, mentre sono da poco partiti studi che valuteranno l'efficacia sui pazienti. Uno, in particolare, vede coinvolta anche l'Italia insieme ad altri Paesi Europei e agli Usa. "E' stato appena concluso il reclutamento di circa 500 pazienti in tutto il mondo e i primi risultati arriveranno tra uno o due anni". Come è comprensibile, conclude Zappia, coordinatore dello studio per la parte italiana, "c'è grande attesa, perché si ritiene che possano davvero cambiare la storia naturale della malattia, grazie a un meccanismo simile a quello in uso con successo per alcuni tipi di tumore". 

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

Ti potrebbero interessare

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

Ultime News

Anche un sms per ricordare che possono accedere ad un controllo

I medicinali a base di enalapril iniettabile non sono disponibili in Italia da oltre vent’anni, in seguito alla revoca dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) su rinuncia da parte dell’azienda farmaceutica titolare, nel 2000

La lettura combinata delle norme suggerisce, pertanto, di fare esclusivo riferimento ai termini di prescrizione e decadenza che scadono entro il 31 dicembre dell’anno in cui è disposta la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari per e

Mandelli: "Un farmacista che rafforza il proprio ruolo qualificato di dispensatore del farmaco e sempre più presidio fondamentale per le attività di prevenzione e diagnosi precoce, a tutto vantaggio dei pazienti e della sostenibilità del Servizio San