Lo scopo di questo studio svolto in Canada da una collaborazione tra Università e Ospedali è stato quello di riassumere le recenti scoperte che dimostrano come fattori psicologici possano influire sull’asma. Tutto ciò è stato fatto sulla base di una revisione della letteratura medica e psicologica pubblicata tra il 1998 e il 2008.
Ai fini di questo studio , i “psychological impact” vengono definiti come lo stress psicologico o l’angoscia, che derivano da una serie emozioni negative come ad esempio ansia, tristezza e depressione. Quando grave e cronica, l’angoscia può raggiungere livelli clinici e indirizzare i medici a diagnosticare il “disturbo psichiatrico”. Recenti studi hanno evidenziato che negli ultimi 10 anni (nel 2007) è stato pubblicato un solo articolo che ha valutato come l’impatto psicologico possa influenzare lo sviluppo dell’ asma. I livelli di angoscia psicologica come ad esempio la depressione, l’ ansia e le disfunzioni cognitive sono tutti fattori catalogati come “disturbi clinici” , e, in particolare, è stato osservato che i pazienti con disturbi d’ansia rappresentano una percentuale del 35% mentre quelli con distimia rappresentano solo il 23% dei casi analizzati.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
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