Il provvedimento riguarda in particolare i pensionati Inps che si sono visti tagliare il vitalizio
Come ampiamente riportato dagli organi di stampa, il 2019 non ha certo portato buone notizie ai pensionati dell’Inps. Dopo numerosi anni in cui i trattamenti pensionistici liquidati dall’Ente previdenziale pubblico hanno subìto importanti penalizzazioni nella loro indicizzazione, dal 1° gennaio dell’anno in corso si sarebbe dovuti tornare al vecchio regime (legge 388/2000), che prevedeva una perequazione quasi integrale per fasce di reddito: 100% fino a tre volte il minimo INPS; 90% per gli importi fra tre e cinque volte il minimo INPS e 75% per la fascia eccedente.
Il contributo che si versa è fiscalmente detraibile dalle imposte al 19% fino a circa 1.300 euro l’anno
Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"
Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"
Molti sanitari hanno una posizione presso la Gestione Separata dell’Inps, dove sono indirizzati i contributi dei medici con contratto di formazione specialistica, oltre a quelli di coloro che proseguono la carriera universitaria
Il contributo che si versa è fiscalmente detraibile dalle imposte al 19% fino a circa 1.300 euro l’anno
Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"
Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"
Molti sanitari hanno una posizione presso la Gestione Separata dell’Inps, dove sono indirizzati i contributi dei medici con contratto di formazione specialistica, oltre a quelli di coloro che proseguono la carriera universitaria
Commenti