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Tumori, il 20% proviene da infezioni

Infettivologia Redazione DottNet | 29/04/2009 16:30

Il 15-20% di tutti i tumori del mondo (1,9 milioni di casi nel 2002) provengono da infezioni che possono essere prevenute. E i Paesi più a rischio da questo punto di vista sono quelli in via di sviluppo.

Queste le conclusioni di 36 esperti internazionali, provenienti da 16 paesi di tutti i continenti, che si sono incontrati in Francia, a Lione, presso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell'OMS. In particolare i risultati dell'incontro, una cui sintesi è stata riportata nel numero di aprile della rivista 'The Lancet Oncology', indicano che la percentuale dei tumori maligni attribuiti ad agenti infettivi è più alta nei Paesi in via di sviluppo (26%) - a causa della più alta prevalenza delle infezioni e dell'assenza di programmi di prevenzione - mentre è significativamente più bassa nei Paesi sviluppati (8%). ''Questo significa - osserva Antonino Carbone, direttore del Dipartimento di Patologia Diagnostica dell'Istituto dei Tumori di Milano, che ha partecipato all' incontro di Lione - che un numero sempre maggiore di tumori maligni e' potenzialmente prevenibile''.

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Fra i principali agenti infettivi gia' classificati come 'cancerogeni per gli esseri umani' vi sono i virus delle epatiti B (HBV) e C (HCV), che infettano rispettivamente oltre 300 milioni e 170 milioni di persone nel mondo, soprattutto in Asia e Africa, e causano il carcinoma epatocellulare. Degli altri agenti virali il KSHV è associato al sarcoma di Kaposi; l' HIV-1 (ceppo europeo dell'HIV) favorisce la replicazione di virus oncogeni quali EBV e KSHV; proprio l' EBV (Epstein-Barr Virus) e' associato al carcinoma rinofaringeo e al linfoma di Burkitt, mentre nuove evidenze ne indicano un ruolo nel 5-10% dei carcinomi gastrici in tutto il mondo. Ancora: l'HPV o papillomavirus, causa il cancro della cervice uterina e infine l'Helicobacter pylorii (HP) è associato a cancro gastrico, uno dei tumori maligni più diffusi nel mondo.

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