Il 15-20% di tutti i tumori del mondo (1,9 milioni di casi nel 2002) provengono da infezioni che possono essere prevenute. E i Paesi più a rischio da questo punto di vista sono quelli in via di sviluppo.
Queste le conclusioni di 36 esperti internazionali, provenienti da 16 paesi di tutti i continenti, che si sono incontrati in Francia, a Lione, presso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell'OMS. In particolare i risultati dell'incontro, una cui sintesi è stata riportata nel numero di aprile della rivista 'The Lancet Oncology', indicano che la percentuale dei tumori maligni attribuiti ad agenti infettivi è più alta nei Paesi in via di sviluppo (26%) - a causa della più alta prevalenza delle infezioni e dell'assenza di programmi di prevenzione - mentre è significativamente più bassa nei Paesi sviluppati (8%). ''Questo significa - osserva Antonino Carbone, direttore del Dipartimento di Patologia Diagnostica dell'Istituto dei Tumori di Milano, che ha partecipato all' incontro di Lione - che un numero sempre maggiore di tumori maligni e' potenzialmente prevenibile''.
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