Da uno studio svolto presso il “Department of Pediatrics” del “Boston Children's Hospital” (USA) è emerso che la diffusione dell’asma è notevolmente aumentata in questi ultimi 30 anni. Sebbene l’atopia e l’esposizione agli allergeni ambientali sono due elementi conosciuti per esacerbare l’asma, la recente letteratura sostiene che gli allergeni d’interno hanno un ruolo casuale nello sviluppo della malattia.
Studi effettuati su bambini ad alto rischio continuano ad indicare l’atopia come il fattore di rischio principale per lo sviluppo dell’asma. Anche l’ esposizione continua agli allergeni è stata collegata allo sviluppo dell’asma, sebbene in maniera meno consistente. Per tali ragioni è stato osservato che un promettente intervento da fare è proprio quello relativo all’esposizione agli allergeni e alla reazione allergica dovuta dalla risposta immunitaria. E’ stato quindi osservato che lo sviluppo della malattia dipende non solo da fattori ambientali ma anche da quelli genetici. Dopotutto è noto come i fattori genetici siano meno malleabili dei componenti ambientali, che invece, si prestano per analisi e modificazioni.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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