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Gli otto geni che regolano l'anoressia

Nutrizione Redazione DottNet | 16/07/2019 14:44

Lo studio suggerisce la doppia origine dell'anoressia, legata sia ad alterazioni metaboliche sia psichiatriche

Scoperte le basi genetiche dell'anoressia: nel più ampio studio mai condotto sull'argomento, sono stati isolati ben otto 'geni' (variazioni genetiche presenti nel Dna di chi soffre del disturbo) legati al disturbo.  Pubblicata sulla rivista Nature Genetics, la ricerca è stata condotta presso l'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill e il King's College di Londra, e suggerisce la doppia origine dell'anoressia, legata sia ad alterazioni metaboliche sia psichiatriche.   Lo studio si è basato sull'analisi e il confronto dei dati genetici di quasi 17 mila pazienti con il disturbo alimentare e oltre 55 mila individui di controllo sani.  L'anoressia nervosa è una malattia complessa e grave: tra i disturbi psichiatrici è quella che fa più vittime. Gli esperti hanno confrontato l'intero genoma di pazienti (arruolate in due maxi-studi sui disturbi alimentari) e individui di controllo e identificato 8 geni collegati al disturbo in modo significativo.

La scoperta di questi geni permette di tracciare dei contorni più definiti della malattia, spiega l'autrice del lavoro Cynthia Bulik.

  E' emerso che i geni correlati all'anoressia sono già noti per il loro ruolo in disturbi depressivi e ossessivi compulsivi, ma anche nella predisposizione all'attività fisica (molte persone anoressiche svolgono intensa attività fisica) e ad alterazioni del metabolismo.  Secondo gli esperti, questi risultati sono la prova che l'anoressia ha un doppio volto: è al tempo stesso una malattia psichiatrica e metabolica, ed entrambi gli aspetti del disturbo vanno considerati per sviluppare dei trattamenti più adeguati. "Le anomalie metaboliche viste nei pazienti con anoressia sono quasi sempre attribuite al digiuno, alla fame - sottolinea Gerome Breen, del King's College -, ma il nostro studio dimostra che le alterazioni metaboliche potrebbero in realtà precedere e contribuire allo sviluppo del disturbo. La nostra analisi mostra che i fattori metabolici potrebbero avere un ruolo altrettanto determinante che quelli psichiatrici".

fonte: Nature Genetics

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