La guerra contro il cancro si può vincere. Il nemico è cattivo e la lotta è dura, ma "alla fine l'uomo prevarrà. Ascoltate un 80enne: avremo la meglio sui tumori" e anche su altre malattie.
La promessa è firmata James Watson, scopritore della doppia elica del Dna e premiato nel 1962 con il Nobel per la Medicina. Americano, 81 anni, il biologo ha condiviso il massimo riconoscimento scientifico con il collega britannico Francis Crick e oggi parla con ottimismo a Milano, alla presentazione della quinta Conferenza mondiale sul futuro della scienza dedicata al tema 'The Dna Revolution', promossa dalle Fondazioni Umberto Veronesi, Giorgio Cini e Silvio Tronchetti Provera, in calendario a Venezia dal 20 al 22 settembre prossimi. "Purtroppo l'evoluzione dell'essere umano non ha portato a individui perfetti - spiega Watson - Lo scopo dell'evoluzione è però quello di garantire la sopravvivenza della specie, e poiché le condizione ambientali circostanti sono molto cambiate è cambiato anche il nostro genoma.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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