Ortopedia
Ortopedia
Canali Minisiti ECM

La medicina personalizzata aiuta a combattere i sarcomi parti molli

Ortopedia Redazione DottNet | 23/01/2020 13:50

Al Rizzoli esperti a confronto su trattamento mixofibrosarcoma

Personalizzare il percorso di cura per ogni tipo di sarcoma delle parti molli, al fine di aumentarne l'efficacia e contribuire al miglioramento del tasso di sopravvivenza dei pazienti, oggi fermo al 65%. A fare il punto sulla ricerca in questo campo, e in particolare sul mixofibrosarcoma, è un convegno che vedrà riuniti i massimi esperti in materia, il 24 gennaio, all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Tumori a crescita lenta e non dolorosa, che spesso vengono scambiati per una semplice cisti: i sarcomi delle parti molli, che colpiscono tessuti come i muscoli, non hanno diagnosi tempestive e cure mirate. "Il nostro obiettivo - spiega il chirurgo ortopedico Giuseppe Bianchi della Clinica Ortopedica III a indirizzo oncologico - è riuscire a personalizzare il percorso di cura".

In particolare, precisa il professor Bianchi, organizzatore dell'evento, "ci siamo concentrati sul mixofibrosarcoma, il terzo tipo più frequente di sarcoma delle parti molli tra i quasi 40 tipi conosciuti, caratterizzato dall'ostinata tendenza a generare recidive, fino a tre volte in più rispetto agli altri sarcomi". Questo tumore colpisce in genere tra i 50 e i 70 anni per via della crescita lenta e non dolorosa viene spesso trascurato al suo insorgere o trattato come una semplice cisti, rivelando la sua natura solo al momento dell'esame istologico. "Capita spesso di prendere in carico pazienti che hanno già subito un'asportazione del tumore o che sono in stato avanzato della malattia. Per questo - specifica Bianchi - dobbiamo ancora fare passi avanti anche sulla diagnosi, per agire fin da subito con un trattamento chirurgico opportuno e una terapia mirata per riuscire ad asportare il tumore nella sua totalità e fare il possibile per evitare l'insorgere di recidive. In questo medicina personalizzata e ricerca scientifica possono fare la differenza". Tra gli ospiti internazionali che parteciperanno al convegno, anche il presidente della Società Europea per l'Oncologia Muscoloscheletrica (Emsos), Ramses Forsyth. 

Commenti

I Correlati

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Sulla ricerca grande evoluzione negli ultimi 10 anni

Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci

Ti potrebbero interessare

Infiltrazioni con antinfiammatori e acido ialuronico, PRP (Plasma Ricco di Piastrine) e cellule mesenchimali: trattamenti mini invasivi per trattare l’artrosi da lieve a moderata, e ridurre il dolore

Ortopedia, tra luoghi comuni e false credenze

Ortopedia | Redazione DottNet | 29/02/2024 13:26

A confermarlo per fare chiarezza, il Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT, Alberto Momoli, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia, Ospedale San Bortolo, Vicenza

Pubblicato su Advanced Materials lo studio dell’Istituto Mario Negri in collaborazione con il Politecnico di Milano

Il trattamento non ha comportato una minore incidenza di fratture cliniche rispetto al placebo