Uno studio, finanziato dall'organizzazione benefica Asthma UK e pubblicato nel New England Journal of Medicine, è stato condotto da ricercatori dell'università britannica di Nottingham e Barts e della London School of Medicine and Dentistry. Scopo dello studio è stato quello di capire se i sintomi di dispnea nei bambini al di sotto dei cinque anni, che soffrono semplicemente degli effetti di raffreddore e influenza, vengono alleviati assumendo pastiglie di steroidi.
Infatti, abitualmente, gli steroidi vengono dati a chi soffre di asma e possono essere fondamentali durante un attacco, ma vengono spesso, prescritti a bambini in età prescolare che soffrono di dispnea quando hanno il raffreddore o l'influenza. Questo studio suggerisce che tale pratica non è idonea e che dovrebbero essere presi in considerazione trattamenti alternativi, specialmente visto che gli steroidi possono avere gravi effetti collaterali nei bambini. Con questo studio si è dimostrato che il trattamento con steroidi è importante per la cura di bambini che presentano sintomi di asma, ma sicuramente non è efficace per quei bambini in età prescolare che soffrono di dispnea provocata da virus, infatti questa rimane una pratica controversa in medicina. Il dott. Alan Smyth, professore associato e lettore di Salute infantile presso l'università di Nottingham, che ha lavorato allo studio, ha detto: "Alcuni bambini, che hanno per esempio un'anamnesi familiare di asma, possono trarre beneficio. Ciononostante, i bambini piccoli che hanno difficoltà a respirare a causa di una infezione virale non sembrano trarre giovamento dagli steroidi." Molti soggetti affetti da asma vengono sottoposti a cure a base di steroidi per molti anni senza considerare che l'assunzione di steroidi per lunghi periodi può portare gravi effetti collaterali per molti soggetti affetti da asma, come ulcere dello stomaco, assottigliamento delle ossa, una maggiore tendenza alla formazione di lividi, aumento di peso, cataratta e rallentamento della crescita nei bambini.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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