Vitacca (Aipo), sarà un lavoro muscolare, motorio e psicologico
Circa il 50% dei pazienti con Covid-19 ricoverati in ospedale probabilmente avrà bisogno di cure riabilitative. E' la stima fatta dall'Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo), sulla base dei dati rilevati nel 2009 in seguito alla pandemia influenzale, dove ad un anno di distanza una forte percentuale di pazienti soffriva ancora di danni residui. Quello della riabilitazione respiratoria dei pazienti Covid-19 sarà un percorso lungo e complesso, diviso in più fasi, come spiega Michele Vitacca, vicepresidente Aipo Lombardia.
"Chi infatti verrà dimesso dai reparti di terapia intensiva o dal ricovero nei reparti per malati acuti, dovrà affrontare un periodo di ricovero post-acuto che si stima sarà almeno di almeno 15 giorni. "Per far questo in Lombardia per esempio ci hanno chiesto di riconvertire tutti i reparti di riabilitazione respiratoria in reparti solo per malati Covid, in modo liberare posti letto negli ospedali", continua.
"Si fa fatica ad alzarsi, una stanchezza muscolare così forte che cambia addirittura la voce - prosegue Vitacca - E poi c'è anche il fronte psicologico, fatto di paura, ansia e depressione di questi malati". Sia nella fase post-acuta che quella successiva riabilitativa, gli pneumologi prima dovranno vedere il danno polmonare e motorio, e poi assegnare progressivamente esercizi di rinforzo muscolare, con sollevamento di piccoli pesi, poi ciclette e tapis roulant, sempre sotto monitoraggio medico.
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