
Gli esperti dopo la diffusione dei casi in Uk, Giappone e Australia: "Rapido aumento, avrà impatto mondiale e sarà una brutta stagione"
In alcuni Paesi, tra cui Giappone e Uk, è partita prima del previsto e subito con un'impennata. L'influenza colpisce ogni inverno, ma quest'anno potrebbe rivelarsi più insidiosa. Complice uno dei virus del 'pool' che entra in azione in autunno-inverno. Secondo l'analisi di esperti Uk, a giugno di quest'anno - insolitamente al di fuori della stagione influenzale e nel bel mezzo dell'estate dell'emisfero settentrionale - sono infatti apparse 7 mutazioni in un ceppo influenzale, l'H3N2, che hanno portato a un "rapido aumento" delle segnalazioni del virus mutato.
A spiegarlo è stato Derek Smith, direttore del Centre for Pathogen Evolution alla University of Cambridge. "Quasi certamente avrà un impatto mondiale, è qualcosa che emergerà rapidamente", ha detto Smith, secondo quanto riporta la 'Bbc' online.
La mutazione improvvisa del virus
I virus dell'influenza mutano costantemente (il vaccino stagionale deve essere aggiornato ogni anno proprio per stare al passo) e nella maggior parte dei casi si tratta di piccole modifiche, ma ogni tanto si verifica un cambiamento improvviso e brusco, dovuto a una mutazione sostanziale. E' quello che è accaduto quest'anno. Le 7 mutazioni identificate è probabile che aiutino il virus a eludere parte dell'immunità sviluppata negli anni fra infezioni influenzali e vaccini, e il risultato potrebbe dunque essere che il virus riesce a infettare le persone e a diffondersi più facilmente. "Siamo molto più avanti - ha evidenziato Lewis - Penso che la stagione influenzale sarà molto intensa". L'influenza stagionale ha solitamente un valore R (che indica il numero di persone a cui ogni infetto trasmette il virus) pari a circa 1,2, mentre la stima iniziale per quest'anno è di 1,4, ha fatto notare Lewis. Il che vuol dire che, in linea di massima, se 100 persone avessero l'influenza la trasmetterebbero a 120 in un anno normale e a 140 quest'anno, per dare un'idea del possibile ritmo di crescita.
Le previsioni e i casi in Australia, Giappone e Uk
Resta l'incertezza delle previsioni, anche se alcuni esperti guardano all'Australia e segnalano che il Paese che ci precede sulla via dell'inverno (e dell'influenza) ha avuto la peggiore stagione mai registrata, sebbene non abbia dovuto affrontare lo stesso virus H3N2 mutato rilevato dagli esperti Uk. "L'H3 è sempre un virus più caldo, più pericoloso e ha un impatto maggiore sulla popolazione", ha ricordato Lewis. L'invito dell'esperta è a vaccinarsi. Se anche non ci fosse perfetta copertura del vaccino attuale sul virus mutato, "una certa protezione è meglio di nessuna protezione", ha assicurato anche Fraser, anche se i maggiori benefici riguarderanno più la riduzione della gravità della malattia che il rallentamento della diffusione virale. Anche il Giappone sta attraversando una stagione influenzale precoce e ha adottato misure a breve termine come la chiusura di alcune scuole per cercare di contenere le epidemie. In Uk le autorità sanitarie hanno già lanciato un alert per un picco nel primo periodo, come ricorda il 'Daily Mail', dal momento che dati mostrano che i casi sono già più di 3 volte superiori rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, in gran parte a causa di un aumento tra i bambini in età scolare. I dati pubblicati la scorsa settimana dall'Ukhsa (Uk Health Security Agency) mostrano inoltre che la maggior parte dei virus influenzali sottotipizzati era H3N2.
I sintomi del 'super' virus
I sintomi dell'influenza H3N2 sono simili a quelli di altri ceppi influenzali, possono però essere più intensi: sono comuni febbre alta, forti dolori muscolari, affaticamento. Secondo alcune segnalazioni, in Australia sono stati osservati sintomi più improvvisi e stanchezza più duratura. "Aumentare la vaccinazione può impedire che la suscettibilità alle infezioni gravi diventi eccessiva, e ciò è possibile - ha rimarcato al 'Daily Mail' Stephen Griffin, professore di virologia all'Università di Leeds - L'influenza è meno contagiosa del Covid, quindi le misure di mitigazione hanno un impatto maggiore. E' molto importante rendere gli ambienti resistenti alle infezioni adottando precauzioni negli spazi pubblici, in particolare negli ospedali e nelle strutture di cura".
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