Ricerca Sissa, il cervello è capace di associare eventi vicini
Il merito per una buona lettura è dell'apprendimento statistico, ovvero della capacità del cervello di associare eventi vicini nel tempo, in questo caso le lettere. E' quanto mira a dimostrare uno studio avviato nel 2016 da un team di ricercatori della Scuola internazionale di Studi Superiori avanzati (Sissa) di Trieste e che ora si sta avviando alle battute finali. Il progetto, sostenuto dal Consiglio europeo della Ricerca, è uno dei prestigiosi Grant che la Scuola si è aggiudicata negli anni. "Parte da una domanda apparentemente banale - spiega Davide Crepaldi, neuroscienziato cognitivo - che è appunto 'come facciamo a essere così bravi lettori'.
La lettura è stata inventata 'poco tempo fa' nella storia dell'umanità, quindi è poco probabile che sia una capacità evoluta biologicamente, come vogliono i cardini darwiniani. Si tratta dunque di una capacità culturale, un'invenzione che un uomo intelligente ha messo in piedi. Non avendo dunque il cervello strutture dedicate, è sorprendente che tutti gli esseri umani che si cimentano con la lettura poi diventano bravissimi lettori, salvo eccezioni rare".
Nel caso della lingua italiana, la parola inventata 'pafo' è più probabile per associazione di lettere della parola 'purl'" e si apprende più facilmente. "In altri casi abbiamo preso dati nel cervello usando l'elettroencefalografia e la magnetoencefalografia durante la lettura", aggiunge. Il progetto continua fino alla seconda meta 2021. "Abbiamo già pubblicato interventi a convegni e adesso stiamo finalizzando i primi articoli scientifici". La teoria sarà dimostrata? "Abbiamo ottenuto abbastanza prove che questa teoria abbia un senso, ma rimangono aperte - conclude - alcune domande, come ad esempio capire quali sono le parti del cervello che si occupano di questa associazione".
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