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Post Covid: due studi evidenziano depressione e ansia

Psichiatria Redazione DottNet | 16/04/2020 17:19

Cnr-Ingv, intere giornate trascorse tra libri e abbuffata di social. Università di Padova, Istituto Superiore di Sanità e Prochild Onlus: la restrizione fa impennare i sintomi depressivi

 Tristezza, paura, ansia e rabbia sono le sensazioni più comuni degli italiani in questi giorni, soprattutto tra i 30 e 49 anni e nel Mezzogiorno. Sul futuro c'è incertezza, e si trascorrono le giornate in un'abbuffata di internet e social media, ma anche leggendo libri. E' il quadro emerso dall'osservatorio "Mutamenti Sociali in Atto-COVID19" dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche.  L'indagine, realizzata con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e la Fondazione Movimento Bambino Onlus, è stata realizzata con un sondaggio su scala nazionale. A livello familiare, il 73,1% ha un partner, con cui convive il 56,7%, mentre il 13% vive da solo. Il 49,3% è impiegato a tempo pieno, per il 24,9% l'attività lavorativa è sospesa, il 23,4% opera in smart working e il 10,8% va sul posto di lavoro.

Sul futuro le donne (44,9%) provano più incertezza degli uomini (31,1%), oltre a chi possiede un titolo di studio medio-basso.

L'indagine cattura anche condizioni il disagio dovuto all'assenza dell'interazione sociale, l'aumento di stati depressivi, disturbi alimentari, abuso del digitale e alcool. Sui minori di 12 anni il distanziamento sta producendo disagio per il distacco da amici (64,5%) e nonni (47,5%) e un rilevante abuso di internet a scopo di gioco (33,5%) e comunicazione (19,2%). In questa nuova routine spicca la lettura di libri, e poi i social media, su cui 4 persone su 10 trascorrono il doppio del tempo, leggermente di più le donne, chi vive nel Mezzogiorno e chi non ha figli. L'uso di internet è però 'virtuoso', nel senso che l'80% presta attenzione a ciò che legge (80%), alle conseguenze di ciò che scrive (94%) e controlla immagini e testi prima di condividerli (88%). Pochissimi sono favorevoli ad azioni di odio sul web (3%), ma 4 su 10 ritengono che il web offra ciò che i notiziari nascondono deliberatamente

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Secondo, invece, #Prestoinsieme, l'indagine nata dalla collaborazione tra Università di Padova, Istituto Superiore di Sanità e Prochild Onlus per studiare la salute psicologica e gli stili di vita della popolazione italiana in relazione al coronavirus, si riscontra depressione per metà dei partecipanti, sedentarietà per due su dieci, alimentazione poco salutare per molti altri. Lo studio, avviato il 21 marzo, ha consentito di raccogliere duemila questionari e ha già mostrato diversi problemi: circa il 50% del campione intervistato manifesta sintomi depressivi e di affaticamento psicologico, mentre il 20% circa ha smesso di fare attività fisica regolarmente dopo l'introduzione delle misure.     Inoltre, l'analisi delle abitudini alimentari mostra un consumo insufficiente di frutta e verdura accompagnato da una frequenza elevata di consumo di cibi ricchi in grassi e zuccheri.

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