Canali Minisiti ECM

L'olio extravergine d'oliva confermato il più sano

Nutrizione Redazione DottNet | 19/06/2020 18:58

Nutrizionista di Harvard studia le ricerche confrontate con quello di cocco

Tra l'olio di cocco e quello d'oliva è il secondo a vincere la sfida del più sano. In un lavoro pubblicato sul blog della Harvard Medical School, la ricercatrice Emily Gelsomin ha rivisto alcuni tra gli studi scientifici più recenti che mettono sotto i riflettori i due prodotti. In un recente lavoro pubblicato sul Journal of American College of Cardiology emerge come la sostitzione di margarina, burro o maionese con l'olio d'oliva risulta legata a un minore rischio di malattie cardiovascolari. Secondo l'analisi sarebbe proprio il consumo di mezzo cucchiaio al giorno a ridurre il rischio di sviluppare questo genere di patologie.  Una ricerca pubblicata su Circulation, invece, dimostrerebbe come l'olio di cocco non dia benefici alla riduzione della circonferenza vita o del grasso corporeo rispetto ad altri grassi a base vegetale.

pubblicità

Nel lavoro si fa riferimento però all'aumento del colesterolo 'cattivo', l'Ldl, associato a una crescita del rischio delle malattie del cuore. Un ultimo lavoro pubblicato sul British medical journal Open ha però esaminato l'olio extra vergine di cocco che, messo in relazione con l'olio extra vergine d'oliva per 4 settimane, non ha avuto proprio quell'aumento del colesterolo Ldl.  "I vantaggi dell'uso di oli vegetali non tropicali rimangono molto promettenti, rendendo l'olio d'oliva una scelta naturale in cucina", dice la studiosa, specialista in nutrizione.

Commenti

I Correlati

Al centro della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, l’impegno per politiche coese e il coinvolgimento delle nuove generazioni per nutrire il futuro

La nutrizione può influenzare lo sviluppo dell’epigenoma durante i periodi critici dello sviluppo tramite la modulazione della metilazione del DNA e le modificazioni degli istoni

Gasbarrini: “Il continuo aumento delle malattie infiammatorie e metaboliche durante l’infanzia, dovuto alle modificazioni della flora intestinale, sta creando una situazione mai vista in passato. I numeri sono preoccupanti"

Il lavoro, pubblicato sulla rivista open access 'Plos Medicine', affronta un problema su cui la sensibilità delle persone è in crescita

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Più letti