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Colao (Federico II): “Lotta all'obesità anche grazie all'intelligenza artificiale”

Endocrinologia Redazione DottNet | 12/06/2025 13:17

Uno studio europeo per sfruttare le nuove tecnologie per la corretta alimentazione

«L'intelligenza artificiale può aiutare i cittadini nella gestione degli input calorici, nella corretta alimentazione e nella cura dell'obesità». È uno degli obiettivi di uno studio europeo che vede il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell'Università "Federico II" di Napoli capofila, nell'ambito di OnFoods, un grande progetto finanziato dall'Unione Europea con fondi PNRR e patrocinato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Capo spoke 5 di questa iniziativa è la professoressa Annamaria Colao, Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, che ha il ruolo di coordinamento della parte specifica che si riferisce alla Fisiologia.

Intervenire sui sistemi alimentari, concentrandosi sulla sostenibilità, lavorando su sicurezza, protezione e salute è l'obiettivo del progetto OnFoods, una partnership estesa a università, centri di ricerca e aziende che riunisce, coordina e amplifica il lavoro di 26 organizzazioni pubbliche e private, leader nella ricerca scientifica e nell'innovazione sostenibile dei sistemi alimentari. Inoltre, l’Unità di Endocrinologia, Diabetologia e Andrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II sarà per un altro triennio in prima linea come Centro Collaboratore per la Gestione dell’Obesità (COM) da parte di EASO – European Association for the Study of Obesity.

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«Stiamo studiando come mangiano gli italiani e i loro stili di vita – afferma la professoressa Colao – e i risultati saranno presentati il prossimo 6 agosto ad Osaka nell'ambito dell'expo in Giappone. I primi riscontri finora sono poco confortanti: in Italia, la patria della Dieta Mediterranea, i cittadini mangiano male, ignorando quasi del tutto i dettami del corretto consumo del cibo. Dunque, dovremmo rivedere un po' la diffusione delle informazioni e la corretta educazione alimentare, e in questo la tecnologia, con l'intelligenza artificiale e gli altri mezzi a disposizione, potranno darci un grosso aiuto per parlare di nutrizione e ridurre l'obesità».

L'intero lavoro viene svolto insieme ad altre università italiane e ad altri centri di ricerca, che stanno lavorando a stretto contatto. Dalla corretta alimentazione, passano anche le cure di tante altre malattie: «L'obesità è una vera e propria pandemia – spiega Annamaria Colao – e il controllo del metabolismo permette di prevenire malattie cardiovascolari e cancro. Dal 2019, l'obesità in Italia è stata sdoganata come patologia e a Napoli abbiamo uno dei centri di eccellenza per la cura, tra i più importanti in Italia e in Europa, che vanta una expertise di tutto rispetto, dove è possibile trattarla nel miglior modo possibile».

Lo studio vede la Federico II in prima linea anche in altri settori, come le malattie rare: «Tutto ciò ci dà una grossa mano per lavorare in rete con le altre università europee per la cura di patologie endocrine. L'ottimo lavoro svolto da tutto il Dipartimento ci permette di essere, insieme ad Oncologia ed Ematologia, un attrattore di fondi europei per lo sviluppo di importanti progetti, che vedono i giovani e bravi ricercatori lavorare e produrre a Napoli».

Su questo tema in particolare, il professor Ivan Gentile, direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia della Federico II, sottolinea come «il Dipartimento pone al centro i giovani ricercatori: grazie alla nuova rete con le principali università europee canalizziamo finanziamenti che premiano le loro idee e il loro talento. Offriamo percorsi di carriera competitivi con quelli esteri, trasformando l’emigrazione in un ritorno di cervelli. Così Napoli diventa laboratorio d’eccellenza che trattiene e fa crescere le menti migliori della ricerca biomedica».  

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