Possibili esiti gravi, più a rischio in coloro che hanno asma non controllata
L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) "riceve regolarmente" segnalazioni di reazioni di ipersensibilità ai liquidi di contrasto per gli esami diagnostici. Tali eventi, sebbene siano rari, "possono avere esiti gravi e talvolta fatali" e tra i pazienti più a rischio vi sono coloro che soffrono di asma non controllata o hanno già avuto reazioni a sostanze simili. A mettere in guardia è una comunicazione pubblicata sul portale dell'ente regolatorio. Al fine di ridurre il rischio di manifestazioni di ipersensibilità immediata, Aifa richiama l'attenzione degli operatori sanitari sulle precauzioni da osservare in un documento condiviso con la Società Scientifica Società Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (Sirm).
Il rischio di manifestazioni allergiche o simil-allergiche esiste "indipendentemente" dalla quantità di sostanza somministrata, si legge. Queste reazioni sono imprevedibili e possono verificarsi in pazienti che non hanno mai ricevuto liquidi di contrasto ma anche in chi non ha mai manifestato alcuna reazione con precedenti esposizioni queste sostanze. In assenza di un trattamento immediato, "possono comportare pericolo di vita". Pertanto, i pazienti devono essere informati ed è fondamentale una "accurata anamnesi" per identificare chi è ad aumentato rischio. In questa categoria vi rientrano "coloro che hanno avuto una precedente reazione allergica o simil-allergica a mezzi di contrasto della stessa classe (a base iodio o gadolinio), asma bronchiale non controllata da terapia, anafilassi idiopatica, mastocitosi". Non sono invece fattori di rischio la pregressa reazione allergica a molluschi o altri alimenti, polveri, metalli e altre categorie di farmaci
La visita fa parte delle attività previste dal TSI (Technical Support Instrument), strumento di supporto tecnico finanziato e gestito dal Gruppo di lavoro di Riforma e Investimento della Commissione Europea
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