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I disturbi dell'umore sono stati aggravati dal lockdown

Psichiatria Redazione DottNet | 13/07/2020 18:27

Per chi ne soffre è più difficile adattarsi allo smart working

Le persone che avevano disturbi dell'umore già prima della pandemia da Covid-19, dopo il lockdown sono risultati tra quelli con maggiori disturbi mentali. A dirlo è un lavoro condotto dall'Università di Melbourne che è stato realizzato su quasi 4.500 persone e che ha analizzato gli effetti delle restrizioni dettate dal distanziamento sociale. Rispetto alla popolazione generale è stato scoperto che gli intervistati con un disturbo dell'umore avevano il 15% in più di probabilità di sentire che gli effetti della chiusura in casa per evitare il contagio da Sars-Cov-2 stavano danneggiando la loro salute mentale. Tra loro, il 20% ha anche riferito di aver trovato molto difficile adattarsi al lavoro da casa: un dato che è circa il doppio rispetto a chi, invece, non ha lamentato disturbi dell'umore.

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Un gruppo particolarmente vulnerabile che è stato identificato nel lavoro è risultato composto dagli uomini che soffrono di disturbo bipolare: sono loro ad aver riportato livelli di depressione al limite tra "grave" ed "estremamente grave". L'indagine ha rilevato che le persone con disturbi dell'umore hanno avuto maggiori probabilità di riferire di aver perso il lavoro, di avere meno contatti sociali e di aver iniziato a bere di più. Tra loro è stato più frequente notare cambiamenti nei modelli di sonno.

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