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Covid: studio italiano analizza danni a sistema nervoso

Neurologia Redazione DottNet | 20/07/2020 14:01

Molti dei sintomi individuati in questi mesi sono di fatto riconducibili ad alterazioni del sistema neurologico

La malattia da Sars-Cov-2 non colpisce solo i polmoni. Molti dei sintomi individuati in questi mesi - riduzione del gusto e dell'olfatto, alterazione dello stato di coscienza, fatica, mialgie e cefalea - sono di fatto riconducibili ad alterazioni del sistema neurologico. Lo studio "Nervous system: subclinical target of SARS-CoV-2 infection", condotto da un team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell'Università di Verona con il contributo parziale della Fondazione Cariverona all'interno del progetto "Conoscerlo per sconfiggerlo - Alleanza contro Covid-19", ha messo in luce le modalità con cui il sistema nervoso è così frequentemente coinvolto nei dati clinici dei pazienti affetti da Covid-19.

  "I dati clinici generali e neurologici di 123 pazienti affetti da Coronavirus sono stati confrontati con i livelli di neurofilamenti a catena leggera (proteine che costituiscono un indice di danno delle fibre del sistema nervoso), che sono stati dosati nel sangue dei pazienti con un metodo ultrasensibile", ha spiega Sergio Ferrari, dirigente medico della sezione di Neuropatologia

. "I risultati ottenuti - ha aggiunto - permettono di osservare che i sintomi neurologici in corso di Covid-19, come riduzione del gusto e dell'olfatto, alterazione dello stato di coscienza, fatica, mialgie e cefalea, sono molto frequenti nella patologia da Sars-Cov-2. Livelli elevati di neurofilamenti a catena leggera sono risultati statisticamente correlati alla gravità delle condizioni generali (maggiori nei pazienti ricoverati in terapia intensiva), mentre non sono risultati strettamente associati alla presenza di sintomi neurologici non-specifici, come i disturbi dell'olfatto o del gusto. Infine, un aumento dei livelli sierici di neurofilamenti a catena leggera è stato riscontrato in numerosi pazienti anche in assenza di manifestazioni neurologiche aspecifiche, a conferma di un frequente interessamento anche subclinico del sistema nervoso".

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