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Medici e quota 100: un flop

Previdenza Redazione DottNet | 21/07/2020 19:24

Solo mille i camici bianchi che hanno aderito all'iniziativa

Sulle lunghe trattative appena concluse a Bruxelles per il Recovery Fund ha pesato quota 100, l'anticipo pensionistico introdotto nel 2019 e che durerà fino al 2021. L'innovazione non è piaciuta in particolare agli olandesi che ne hanno fatto una questione di principio, tanto da proporre il blocco della riforma pensionistica auspicata proprio in queste settimane dal Governo italiano e l'eventuale proroga di Quota 100.

Ma qual è la situazione per i medici? Nel 2019 i pensionamenti con quota 100 sono stati in tutto solo 150mila, un terzo meno del previsto, e per i camici bianchi il sistema non ha rappresentato almeno fino ad oggi una vera e propria via di fuga dal lavoro. Anzi per rispondere all'emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, lo Stato li ha quasi "precettati" dando loro la possibilità di tornare in servizio sospendendo l'incumulabilità previstra per coloro che siano andati in pensione con Quota 100.

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In passato, appena introdotta la norma, si pensava che potessero essere complessivamente circa 140mila gli operatori sanitari dipendenti del Servizio sanitario nazionale che a fine 2018 avrebbero già raggiunto i requisiti per " Quota 100 ". Quindi si ipotizzava un'uscita di circa 4.500 professionisti medici su una potenziale platea di circa 18 mila unità. Invece secondo i dati resi noti dai sindacati l'uscita anticipata ha riguardato solamente poco più di 1.000 medici.

I motivi di qusto scarso interesse vanno ricercati nelle norme che, a fronte del pensionamento anticipato, hanno previsto, per coloro che usufruiscono di questa facilitazione, l'impossibilità di svolgere alcuna attività remunerata. Una limitazione fortemente negativa per i medici che, per le loro intrinseche professionalità, sono sollecitati a continuare a svolgere le loro attività anche oltre il pensionamento. Anche se con il covid il legislatore ha soppresso la legge restrittiva proprio per evitare una fuga dalle corsie. Per giunta si è registratta la costante sollecitazione di richiedere un incremento dell'età massima di rimanere in servizio, come se non bastassero gli attuali limiti generali del pensionamento di vecchiaia a 67 anni,

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