Una nuova arma è da oggi disponibile contro il tumore del colon, uno dei cosiddetti 'big killer' che uccide ogni anno 655.000 persone nel mondo e si afferma come seconda causa di morte per cancro: ricercatori statunitensi e britannici hanno messo a punto il primo test genetico per predire il rischio di recidive per tale neoplasia.
Un passo avanti decisivo, commentano gli esperti, poichè il test permetterà di mirare la terapia (ad esempio valutando in quali casi è consigliabile la chemioterapia dopo l'intervento chirurgico) per quei pazienti che risultassero a rischio di sviluppare recidive. Tra i più gravi tumori maligni per frequenza e mortalità nei Paesi occidentali, il cancro al colon-retto registra in Italia circa 38.000 nuovi casi l'anno con 18.000 decessi, anche se oggi il 54% dei pazienti riesce a sopravvivere. In pratica, il test individua la 'firma genetica' dei soggetti a rischio di recidive: ''Il poter disporre del primo test validato di questo tipo - spiega l'oncologo David Kerr dell'Università di Okford, che ha partecipato allo studio - è fondamentale poichè avrà un impatto significativo sul modo in cui vengono curati questi pazienti''.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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