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Test genetico per predire le recidive di tumore al colon

Oncologia Redazione DottNet | 28/05/2009 15:00

Una nuova arma è da oggi disponibile contro il tumore del colon, uno dei cosiddetti 'big killer' che uccide ogni anno 655.000 persone nel mondo e si afferma come seconda causa di morte per cancro: ricercatori statunitensi e britannici hanno messo a punto il primo test genetico per predire il rischio di recidive per tale neoplasia.

Un passo avanti decisivo, commentano gli esperti, poichè il test permetterà di mirare la terapia (ad esempio valutando in quali casi è consigliabile la chemioterapia dopo l'intervento chirurgico) per quei pazienti che risultassero a rischio di sviluppare recidive. Tra i più gravi tumori maligni per frequenza e mortalità nei Paesi occidentali, il cancro al colon-retto registra in Italia circa 38.000 nuovi casi l'anno con 18.000 decessi, anche se oggi il 54% dei pazienti riesce a sopravvivere. In pratica, il test individua la 'firma genetica' dei soggetti a rischio di recidive: ''Il poter disporre del primo test validato di questo tipo - spiega l'oncologo David Kerr dell'Università di Okford, che ha partecipato allo studio - è fondamentale poichè avrà un impatto significativo sul modo in cui vengono curati questi pazienti''.

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Il test, sottolinea Kerr, ''darà cioè ai medici importanti informazioni cliniche grazie alle quali potranno meglio selezionare il paziente giusto per la cura giusta al momento giusto''. Attraverso quattro studi, i ricercatori hanno analizzato 761 geni su un campione di 1.851 pazienti con tumore del colon allo stadio due: sono così riusciti ad identificare 18 geni potenzialmente 'predittivi' del rischio di sviluppare recidive di cancro al colon e, dunque, indicanti la necessità di un trattamento mirato di chemioterapia dopo l'intervento chirurgico.

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