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Scoperti nuovi meccanismi molecolari implicati nel danno renale

Nefrologia Redazione DottNet | 29/10/2020 18:15

Per il rene policistico notevoli benefici dai polifenoli delle foglie d'ulivo

Individuati nuovi meccanismi molecolari implicati nel danno renale. Si deve a diversi studi condotti in questi anni presso il Centro di Ricerca "Rene e Trapianto", collocato all'interno della Struttura Ospedaliera di Cosenza, diretto dal nefrologo Renzo Bonofiglio. L'attività di ricerca, negli anni, si è focalizzata sul potenziale terapeutico dei componenti bioattivi contenuti nei cibi della dieta mediterranea, dimostrando che i polifenoli contenuti nelle foglie dell'ulivo, nonché lo stesso olio di oliva di alcune particolari cultivar del territorio italiano, contrastano e rallentano la progressione di alcuni meccanismi fortemente implicati nel danno renale, nonché in quello indotto dal trattamento dialitico peritoneale sulla membrana peritoneale, aprendo in tal senso nuovi scenari terapeutici in ambito nefrologico.

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Gli studiosi si sono focalizzati in particolare su una malattia a trasmissione genetica, il rene polocistico,che porta a dialisi nel 50% dei pazienti affetti e per la quale attualmente non ci sono terapie efficaci e soprattutto prive di gravi effetti collaterali. Il gruppo di ricerca ha costruito, in vitro, un piccolo rene polistico, su cui sono stati fatti agire componenti polifenolici estratti dalle foglie dell'ulivo. Il risultato è che questi componenti riducono del 30-40% la crescita delle cisti renali e impattano positivamente su quasi tutti i meccanismi che inducono crescita simil tumorale delle cisti e che con il tempo impediscono al rene di funzionare.  Questo secondo i ricercatori può aprire scenari molto interessanti per le future terapie della malattia policistica veicolando, anche con soluzioni nanotecnologiche, l'estratto direttamente nel rene evitando gli effetti collaterali dei farmaci attualmente a disposizione.

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