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Più rischio cardiovascolare con "pressione differente" tra le due braccia

Cardiologia Redazione DottNet | 22/12/2020 18:29

Le linee guida internazionali sulla pressione sanguigna consigliano agli operatori sanitari di misurare la pressione in entrambe le braccia, ma questo viene "ampiamente ignorato"

Una differenza nelle letture della pressione sanguigna tra il braccio destro e quello sinistro è collegata a un maggior rischio di infarto, ictus e morte. A dirlo è uno studio internazionale guidato dall'Università di Exeter. Il lavoro, pubblicato su Hypertension, è il primo a concludere che maggiore è la differenza di pressione sanguigna tra le braccia, maggiore è il rischio per la salute del paziente. Attualmente, le linee guida internazionali sulla pressione sanguigna consigliano agli operatori sanitari di misurare la pressione in entrambe le braccia durante la valutazione del rischio cardiovascolare, ma questo, secondo quanto dicono i ricercatori, viene "ampiamente ignorato".

La ricerca potrebbe portare a un cambiamento nelle linee guida internazionali sull'ipertensione, il che significa che potrebbero essere identificati più pazienti a rischio e dare loro cure potenzialmente salvavita. La pressione sanguigna viene misurata in unità di millimetri di mercurio (mmHg) e la lettura è sempre data da due numeri: la lettura superiore (sistolica) rappresenta la pressione sanguigna massima e il valore inferiore (diastolico) è la pressione sanguigna minima.

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   Una pressione sanguigna sistolica alta indica ipertensione. Una differenza significativa tra le misurazioni della pressione sanguigna sistolica presa nelle due braccia, spiegano i ricercatori, potrebbe essere indicativa di un restringimento o irrigidimento delle arterie, che può influenzare il flusso sanguigno. Gli studiosi ritengono che ogni differenza di mmHg trovata il braccio destro e il sinistro, aumenta dell'1% il rischio previsto a 10 anni che si verifichi un'angina, un infarto o un ictus. Al momento, le linee guida europee riconoscono una differenza sistolica di 15 mmHg o più tra le due braccia come soglia indicativa di un maggior rischio cardiovascolare. Questo nuovo studio ha rilevato che una soglia inferiore di 10 mmHg è chiaramente indicativa di un rischio ulteriore.

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