Allo studio un documento sulla nutrizione parenterale
Chi soffre di Eskd, la malattia renale cronica allo stadio terminale, e che è sottoposto a emodialisi, può soffrire di un grave stato di malnutrizione che comporta sia la perdita di riserve muscolari sia quelle di grasso. Questa condizione è nota con il nome di Pew (Protein Energy Wasting), la deplezione proteico-energetica, colpisce circa il 45% dei pazienti sottoposti ad emodialisi. Un gruppo scientifico, composto da alcuni tra i principali esperti europei del campo della nefrologia, sta lavorando a un documento (che sarà disponibile entro fine anno) che contiene le raccomandazioni principali e le indicazioni pratiche per gli operatori sanitari, con l'obiettivo di informare correttamente e creare consapevolezza sull'Idpn, la nutrizione parenterale intra-dialitica, una terapia supplementare da somministrare durante l'esecuzione dell'emodialisi.
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Uno studio ha evidenziato benefici con la diminuzione dell'apporto calorico a circa 500 kcal al giorno per tre volte la settimana e un'alimentazione normale nel resto dei giorni
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Studio pubblicato sull'American journal of transplantation
Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa
E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale
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