Professione
Professione
Canali Minisiti ECM

Errori in busta paga: colpa della pandemia. Come risolvere

Professione Redazione DottNet | 13/07/2021 20:30

Vittime molti operatori sanitari che, nonostante i numerosi sacrifici compiuti a causa dell'emergenza Covid-19, devono fare fronte a sbagli di calcolo che andranno ad incidere anche sul calcolo delle pensioni

La pandemia ha mandato in tilt il sistema sanitario nel suo complesso, comprese le amministrazioni. A pagarne il prezzo sono moltissimi operatori sanitari che, nonostante i numerosi sacrifici compiuti a causa dell'emergenza Covid-19, sono anche "vittime" di errori in busta paga che andranno ad incidere anche sul calcolo delle pensioni. 

Le segnalazioni e le richieste di verifica, secondo consulenti del lavoro ed esperti previdenziali, sono aumentate di circa il 20% dall’inizio della pandemia. I motivi sono vari ma i principali, con riferimento ai medici dipendenti, ma anche ai convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, sono errori nell’accreditamento delle settimane lavorate, oppure nel mancato riconoscimento di maggiorazioni per invalidità o per servizio, o alla mancata neutralizzazione di determinati periodi che possono danneggiare il calcolo pensionistico finale.

pubblicità

Quelli esposti sono errori sul calcolo dello stipendio, che determinano anche conseguenze sul versamento dei contributi e quindi hanno riflessi, talora sensibili, sul calcolo della pensione finale. E a questi errori occorre aggiungere il mancato utilizzo di strumenti previdenziali come ricongiunzione, cumulo e totalizzazione, che vanno ponderati con un esperto (difficile da reperire durante il Covid), e che debbono essere attivati al momento giusto, per ottenerne il maggior rendimento possibile. 

Gli esperti avvisano: non tutti i medici, dipendenti, convenzionati o pensionati che siano, sono al corrente del fatto che i diversi uffici del personale delle aziende sanitarie per cui prestano o hanno prestato servizio possono commettere degli errori che vanno ad inficiare il calcolo della pensione effettuato dall’Inps o dall’Enpam. C’è inoltre da sottolineare che la questione non riguarda solo chi è già in pensione o chi è in procinto di accedervi, ma interessa ogni singolo lavoratore. Anche chi ha iniziato a lavorare da poco dovrebbe tenere sotto controllo la propria posizione contributiva per non ritrovarsi a ricevere un rateo di pensione inferiore rispetto a quello effettivamente maturato.

Gli errori, peraltro, non dipendono quasi mai da un calcolo sbagliato da parte dell’Inps o dell’Enpam. Il problema nasce spesso da errori nelle pratiche amministrative delle amministrazioni cliniche e ospedaliere. Può capitare che nell’invio mensile dei flussi per l’accredito dei contributi del personale medico ci siano anomalie che possono portare a delle problematiche di cui l’interessato si rende conto solo in fase di chiusura pensionistica. Per questo, il consiglio è quello di verificare sempre l’eventuale presenza di tali anomalie già dai primi anni di attività.

Cosa fare? È bene controllare periodicamente le buste paga rilasciate dall’amministrazione di appartenenza, così come la certificazione unica rilasciata annualmente e verificare tramite il proprio pin Inps e/o spid l’estratto contributivo pubblicato nella propria area riservata dell’Inps per i dipendenti, ovvero in quella dell’Enpam per i convenzionati. Se si notano anomalie, è importante capire quali sono le dinamiche che hanno portato l’amministrazione a non tenere in considerazione quella determinata fattispecie. Bisogna dunque analizzare la situazione insieme al proprio consulente del lavoro o previdenziale, ed, eventualmente, avviare il processo che porta innanzitutto ad un ricorso interno per chiedere l’adeguamento di stipendio e contributi, ovvero, se si è già pensionati e l’errore è stato compiuto dall’ente previdenziale, attivare l’iter procedurale del ricorso direttamente contro Inps o Enpam.

Commenti

I Correlati

La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP esprime il proprio apprezzamento per l'attenzione riservata dal Ministero dell’università e della ricerca nei confronti delle professioni sanitarie ad essa afferenti

Il Tribunale di Roma in funzione di giudice del lavoro, ha respinto tutti i motivi di ricorso con i quali una struttura sanitaria privata accreditata con il Ssn aveva tentato di opporsi al nuovo contributo

Indispensabile per le aziende una strategia per arginare il fenomeno

L’Università degli studi di Palermo, l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università degli studi di Napoli Federico II sono tra gli atenei dove si è registrato il punteggio medio più alto. In coda alla classifica la Sardegna

Ti potrebbero interessare

La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP esprime il proprio apprezzamento per l'attenzione riservata dal Ministero dell’università e della ricerca nei confronti delle professioni sanitarie ad essa afferenti

Indispensabile per le aziende una strategia per arginare il fenomeno

L’Università degli studi di Palermo, l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università degli studi di Napoli Federico II sono tra gli atenei dove si è registrato il punteggio medio più alto. In coda alla classifica la Sardegna

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione