Prorogata dal Ministro Speranza la misura che consente anche agli iscritti ai corsi triennali 2020-2023 e 2021-2024 di mantenere gli incarichi convenzionali in essere al momento dell’iscrizione
Non c'è incompatibilità tra chi frequenterà i corsi triennali di formazione in medicina generale 2020-2023 e 2021-2024 e gli incarichi convenzionali detenuti dagli stessi. Lo ha stabilito un nuovo decreto del Ministro della Salute Roberto Speranza appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale che ha esteso la misura già prevista per gli iscritti al triennio 2019-2022 e che consente di “mantenere gli incarichi convenzionali di cui all’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, ivi inclusi gli incarichi nell’ambito della medicina penitenziaria, in essere al momento dell’iscrizione, in deroga alle disposizioni dell’art.
"Un lavoro di confronto possibile anche grazie all’impegno del ministro Schillaci e del sottosegretario Gemmato. Un cammino impegnativo e di visione, nel quale si è fatto il primo passo"
Le commissioni per l'appropriatezza prescrittiva dei distretti sanitari del territorio pontino hanno individuato 722 ricette fuori dai parametri previsti
Secondo la Consulta, si tratta di una misura straordinaria e temporanea giustificata dalla necessità di tutelare il diritto alla salute
A Bertolaso lettera con nodi da risolvere, sennò mobilitazione
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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