Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Fimmg: l’evoluzione della medicina di famiglia dovrà realizzarsi attraverso un nuovo Accordo Collettivo Nazionale

Medicina Generale Redazione DottNet | 11/10/2021 13:57

E' il messaggio contenuto nella mozione finale approvata all'unanimità al 78° Congresso nazionale della FIMMG che si è chiuso sabato scorso a Villasimius

E' "improrogabile, anche alla luce delle criticità emerse nel periodo pandemico, l’evoluzione delle cure primarie e della medicina di famiglia che dovrà realizzarsi attraverso un nuovo Accordo Collettivo Nazionale". E' il messaggio contenuto nella mozione finale approvata all'unanimità al 78° Congresso nazionale della FIMMG che si è chiuso sabato scorso a Villasimius (CA). Tanti i temi affrontati durante l'appuntamento annuale della Federazione che si è svolto nel pieno rispetto della normativa anti Covid: dalle vaccinazioni alla transizione ecologica in sanità, dalla formazione al futuro dell'assistenza territoriale. 

Una poltrona bianca in prima fila con un fiore ha ricordato durante tutti gli eventi della settimana i tanti, troppi, medici di medicina generale vittime della pandemia che hanno combattuto in prima linea. Numerose le istituzioni che hanno preso parte al Congresso. Tra gli altri, il ministro della Salute Roberto Speranza, il sottosegretario Andrea Costa, l'assessore alla sanità dell'Emilia Romagna e coordinatore della commissione Salute delle Regioni Raffaele Donini, l'ex ministro Maurizio Sacconi, Giovanni Rezza direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute e il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.

pubblicità

Per la Federazione italiana dei medici di medicina generale "si rende necessario concludere l'Accordo 2016-2018, superando la discussione su temi resi anacronistici dall’emergenza Covid, e aprire la contrattazione 2019-2021 attraverso un Atto d’indirizzo della Conferenza delle Regioni coerente con quanto necessario a garantire l'assistenza e la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale di fronte al crescere della domanda di salute e presa in carico". Nel documento conclusivo il Congresso ha rinnovato al segretario nazionale, Silvestro Scotti, "il pieno mandato nella difesa dell'autonomia professionale del medico di medicina generale regolata esclusivamente attraverso l’Accordo Collettivo Nazionale" e ha ribadito che le "case della comunità" devono "essere un presidio integrativo e non sostitutivo" dell'attuale sistema di assistenza territoriale. In tal senso, nel documento conclusivo viene sottolineato l'impatto anche economico che potrebbe portare l'organizzazione in "MICROTEAM" della medicina generale proposta da FIMMG. Un’indagine  della CGIA di Mestre, presentata durante il Congresso,  ha stimato tale impatto economico in 16,7 miliardi di euro distribuiti in 61 settori produttivi.

Commenti

I Correlati

Quici: "I veri problemi sono legati innanzitutto alla carenza di personale e quindi di chirurghi; c’è il blocco del tetto di spesa sul personale che dura da oltre 20 anni e che ancora non trova una soluzione"

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Ti potrebbero interessare

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Scotti: “Pronti ad espandere le esperienze di presa in carico dei pazienti cronici”