Messo a punto da CittadinanzAttiva e FIMMG: servirà a supportare le scelte e ridurre i rischi di errore per una sanità sempre più personalizzata
Gli algoritmi digitali entrano negli studi di medicina generale come arma in più nella lotta al Covid e in modo particolare a sostegno dei medici e garanzia per i pazienti per la prescrizione dell’antivirale Paxlovid, attualmente l’unico prescrivibile dai medici di medicina generale secondo le linee guida Aifa. A rendere possibile questo enorme passo in avanti nella prescrizione del farmaco è il lavoro di collaborazione messo in campo ancora una volta da Cittadinanzattiva e FIMMG attraverso la sua software house "Net Medica Italia", già protagonista nel pieno della pandemia di altre importanti innovazioni per facilitare la campagna di vaccinazione anti Covid.
NetMedica in continuità con quanto già fatto con il progetto "Pri.
«Di fatto la medicina generale è pronta ad assumere questa opportunità e ha a disposizione un ulteriore strumento di supporto per essere efficace ed appropriata - aggiunge Silvestro Scotti, Segretario Nazionale FIMMG. Portare il processo decisionale e professionale nello studio del medico di famiglia e supportarlo nell’analisi della eleggibilità e delle possibili interazioni farmacologiche che possono limitare o controindicare la prescrizione è un passaggio decisivo, ma soprattutto permette di individuare già prima i pazienti, che qualora contagiati possano avere accesso alla terapia antivirale con abbreviazione dei tempi di accesso alle cure, punto fondamentale nell’uso di queste terapie». Estremamente complesso e lungo è infatti il percorso necessario all’individuazione dell’eleggibilità del paziente e alla definizione del relativo piano terapeutico. Semplificando non poco: al medico di medicina generale spetta il compito di capire se il paziente è candidabile al trattamento, guardare fattori di rischio (quali ad esempio una patologia oncologica, diabete complicato, obesità o broncopneumopatia), individuare nella storia clinica eventuali fattori di esclusione (come una compromissione renale o epatica severa) e assicurarsi che non ci siano problemi per l’eventuale assunzione di farmaci che possono rappresentare controindicazioni al trattamento.
«Si tratta di uno strumento importante per consentire ai cittadini un accesso facile e sicuro ai farmaci disponibili per la cura del covid. E, dal nostro punto di vista, è altrettanto fondamentale perché, anche attraverso questi strumenti digitali, si consolida il rapporto di fiducia fra medico di famiglia e cittadino. La digitalizzazione, utilizzata per accorciare i tempi, sburocratizzare le procedure, fornire cure più appropriate e personalizzate, è una grande sfida per il futuro del nostro servizio sanitario e per tutelare i diritti dei pazienti, ovunque risiedano», dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva. FIMMG e Cittadinanzattiva hanno dunque condiviso su questo tema l’opportunità di perseguire una soluzione tecnologica che fosse di supporto nella scelta più appropriata per affrontare con una modalità quanto più consapevole e orientata i processi di eleggibilità del paziente alla luce del coinvolgimento attivo della Medicina di Famiglia.
Tre le principali evidenze emerse: Esiti riferiti dai pazienti (PROMs): in calo il loro utilizzo, estensioni di indicazione e prezzi e uso del blended prive: dinamiche stabili, spesa per i nuovi farmaci in aumento rispetto al 2024-26
Al centro del dibattito anche il tema del ruolo unico, da cui ogni medico possa scegliere liberamente se operare in regime orario, a quota capitaria o in modalità mista
Oltre la metà non sa cos’è il ticket e oltre l’80% non ha mai usato il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)
Onotri “Occorre invertire il rapporto PIL/spesa sanitaria. Servono più fondi”
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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