Lo rivela lo studio sui sanitari dei servizi di emergenza e della medicina di urgenza effettuato in 89 paesi
Il Covid-19 ha lasciato il segno su medici, infermieri e paramedici in prima fila nell'emergenza e urgenza contro il Covid: oltre il 62% è stato spompato dal burn-out, che li ha esauriti a livello fisico, oppure mentale o emotivo. Peggio è andata al 31% di loro, perlopiù medici, che sono stati «bruciati» profondamente nel corpo e nella mente e che la sindrome del burn-out ha portato al limite e rendendoli incapaci di proseguire nel lavoro.
Sono i risultati, allarmanti, dello studio sui sanitari dei servizi di emergenza e della medicina di urgenza che è stato effettuato in 89 paesi.
Gli autori hanno sollecitato all'incirca 20 mila professionisti individuati dall'Eusem e da gennaio a febbraio 2022 interrogato qualcosa come 1.925 di loro, tra i quali in maggioranza medici (84%), 12% infermieri e fisioterapisti (2%). I ricercatori hanno riscontrato la presenza della sindrome di burn-out a livelli superiori rispetto al periodo precedente la pandemia di Covid-19 tra i sanitari della medicina di emergenza e urgenza. E hanno evidenziato che solo il 41,4% dei 1925 intervistati ha avuto un sostegno psicologico. Troppo pochi. E troppo poco è stato fatto per questa categoria di sanitari spesso incensata come eroica durante il periodo della pandemia.
I più colpiti dalla sindrome del «burn-out» sono stati i sanitari più giovani, e in particolare il 74% di quelli che avevano meno di cinque anni di esperienza sulle spalle contro il 60% dei colleghi con oltre dieci anni di servizio in prima linea con i pazienti malati gravemente di Covid. Questi ultimi hanno rappresentato un rischio di infezione per i sanitari nonostante indossassero i dispositivi di protezione.
Tutto ciò non è stato senza conseguenze anche per i pazienti che sono stati presi in carico da curanti oberati di lavoro e stressati. Cinismo e insensibilità verso i malati e i loro parenti, o la mancanza di efficienza, sono state le conseguenze dell'esaurimento dei sanitari in prima linea nell'emergenza Covid-19 e terreno per gli errori medici associati a una maggiore mortalità dei pazienti. Stress da ridurre, per il presidente di Eusem introducendo pratiche che evitino a questi sanitari di soffrire per il proprio impegno professionale.
Si tratta dell'oncologa 33enne Martina Pagliuca. E’ dirigente medico presso l’Uoc di Senologia dell’Istituto dei tumori di Napoli, in forza nel team del prof Michelino De Laurentiis
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