Il disagio sociale può ridurre la risposta a vaccini Covid

Calo del 7-10% se si vive in contesti poco coesi o si è soli
La solitudine e la scarsa coesione sociale possono influire negativamente sulla risposta ai vaccini contro Covid-19. A dirlo è uno studio dell'Università di Limerick pubblicato su Brain, Behavior and Immunity. Utilizzando i dati di oltre 600 persone che a marzo 2021 avevano ricevuto la prima dose, i ricercatori hanno scoperto che coloro che vivevano in un contesto sociale che percepivano meno favorevole (perché si sentivano meno legati al loro quartiere, avevano una minore fiducia nei vicini o provavano scarsa affinità nei loro confronti) avevano un livello di anticorpi più basso di circa il 10% rispetto a coloro che riferivano una maggiore coesione sociale. Queste persone tendevano anche a dichiararsi più sole, condizione che a sua volta riduceva ulteriormente del 7% la risposta anticorpale.
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Per i ricercatori questi risultati evidenziano l'importanza della coesione sociale per affrontare situazioni difficili come la pandemia. "Durante il lockdown
, la sensazione di stare insieme, di sentirsi uniti, era un mantra. Abbiamo assistito ai cori dalle finestre, agli applausi dai balconi agli operatori sanitari. Tutto questo ha aumentato la coesione sociale e la fiducia negli altri ma non per tutti e non a lungo". Nei corso dei mesi, infatti, le restrizioni hanno causato una diminuzione delle interazioni e un aumento del rischio di solitudine per molti. Gli autori dello studio ricordano che la solitudine è "un fattore di rischio consolidato per diverse condizioni di salute. Pertanto, questo studio si aggiunge al crescente corpo di prove che
collegano la solitudine alla cattiva salute".
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