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Quarta dose, le linee guida per le Regioni. Così coinvolti Mmg e Farmacie. Scotti: vanno inclusi anche gli over50

Infettivologia Redazione DottNet | 13/07/2022 19:05

Da un'indagine è emerso che tra il 1° giugno e l’11 luglio del 2022 le certificazioni sono arrivate a quadruplicarsi rispetto allo stesso periodo del 2021, arrivando a quintuplicarsi nella prima settimana di luglio. Il ruolo degli Mmg nella nuova cam

Da un'indagine è emerso che tra il 1° giugno e l’11 luglio del 2022 le certificazioni sono arrivate a quadruplicarsi rispetto allo stesso periodo del 2021, arrivando a quintuplicarsi nella prima settimana di luglio. Il ruolo degli Mmg nella nuova campagna

 I medici di famiglia sono pronti ad affrontare la nuova campagna vaccinale. Di qui l’appello di Fimmg per voce del Segretario nazionale Silvestro Scotti a «recuperare il terreno perso con le vaccinazioni anti Covid», non solo con la quarta dose per gli over 60 e i soggetti fragili, ma anche «con seconde e terze dosi per chi ancora non ha completato il ciclo vaccinale». Un appello forte, che esprime tutta la preoccupazione dei medici di medicina generale della Fimmg per la tenuta del sistema sanitario, ma anche di welfare nel suo complesso. «I dati della survey condotta da Net Medica Italia - prosegue Scotti - dimostrano che l’onda d’urto del Covid riguarda in gran parte soggetti in età produttiva, che quasi mai sviluppano forme gravi di Covid, ma che per un periodo di 7 o 11 giorni perdono ogni capacità produttiva.

D'altra parte il coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna vaccinale è previsto nelle Linee d’indirizzo per la campagna della quarta dose dedicata agli over 60 e ai fragili dai 12 anni in su (una platea di circa 12 mln di persone) firmate dal Magg. Gen. Tommaso Petroni, direttore dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia e inviate alle Regioni.

Il piano prevede un hub vaccinale ogni 50 mila abitanti, integrati da altri punti vaccinali presso strutture sanitarie stanziali come presidi ospedalieri, case della salute, medici di medicina generale e farmacie. «Un modello misto di somministrazioni», specifica il documento inviato alle Regioni, che terrà conto delle caratteristiche «orografiche, demografiche e di viabilità dei singoli territori». Complessivamente il numero di cittadini destinatari del richiamo è stimato in circa 12 milioni, ai quali dovranno essere sottratti coloro che progressivamente saranno guariti dal Sars-CoV- 2. In linea con il quadro normativo vigente, l’Unità per il completamento della campagna vaccinale (Uccv) «provvederà ad approvvigionare i vaccini e i kit di somministrazione, a sovraintendere alla distribuzione, a monitorare i fabbisogni operando le attività di compensazione tra le varie Regioni e province autonome e a monitorare il raggiungimento dei target», riportano le linee di indirizzo dell’Uccv. Inoltre, l’Unità continuerà «a supportare le Regioni con le attività amministrative finalizzate a garantire la disponibilità di personale sanitario richiesto per la campagna vaccinale», conclude l’Uccv.

L'indagine condotta da "Net Medica Italia", piattaforma informatica di Fimmg, ha analizzato i database dei medici mettendo a confronto i certificati di astensione per malattia dei dipendenti pubblici e privati, quelli INPS, della durata da 7 a 11 giorni emessi tra il 1° giugno e l’11 luglio del 2022 con quelli emessi nello stesso periodo del 2021. «I risultati sono allarmanti, perché disegnano in modo chiaro l’impatto dell'attuale ondata epidemica, che non è solo assistenziale e mette a rischio la produttività stessa del Paese», spiega Scotti. Dallo studio di Net Medica Italia emerge infatti che tra il 1° giugno e l’11 luglio del 2022 le certificazioni sono arrivate a quadruplicarsi rispetto allo stesso periodo del 2021, arrivando a quintuplicarsi nella prima settimana di luglio. Ed è importante ricordare che nel 2021 gli stessi certificati venivano emessi anche per soggetti che non avevano contratto il Covid, ma che erano stati a contatto con positivi. E Scotti lancia una proposta: «Sarebbe opportuno iniziare a ragionare sull’esigenza di estendere la quarta dose non solo ai fragili - conclude il Segretario nazionale Fimmg - ma anche agli over 50, così da proteggere la fragilità produttiva del Paese. Ad esempio, per gli operatori del turismo, attività che in questo periodo può fortemente essere messa in crisi da assenze per contagio, mettendo a rischio la stagione e tutto l’indotto economico che rappresenta parte significativa del nostro PIL». 

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