Professione
Professione
Canali Minisiti ECM

Medici Firenze: "Chiedere di stare al pronto soccorso il 50% del tempo non è la soluzione"

Professione Redazione DottNet | 25/03/2023 14:27

Il presidente Dattolo sulla riforma annunciata dalla Regione: "Pensiamo a una revisione del modello più ampia, dai posti letto al territorio: solo così si evita fuga dal sistema pubblico"

"Oltre a soluzioni temporanee di emergenza, è importante rivedere il modello nel suo insieme. Chiedere ai neoassunti di altre discipline di dedicare il 50% del loro tempo al pronto soccorso non solo non risolverebbe il problema, ma a mio avviso potrebbe avere l'effetto paradossale di incentivare gli abbandoni. Per quanto sia urgente una riforma, questa decisione rischia di incentivare la fuga dei medici dai reparti dell'urgenza e dal sistema pubblico". Lo afferma Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze e provincia, intervenendo sulla possibile riforma regionale del settore. 

"Apprezziamo gli sforzi della politica nell'affrontare quella che è ormai una crisi di sistema e una priorità per la sanità: la riforma del pronto soccorso. Tutti hanno compreso l'importanza di una riforma del pronto soccorso e comprendiamo che non sia semplice mettere mano a un impianto così complesso. Tuttavia, come Ordine, pensiamo che uno dei primi problemi oggi sia l'abbandono da parte dei medici di questa specializzazione verso altri ruoli, a causa di una quotidianità ritenuta troppo stressante, senza un corretto bilanciamento tra vita e lavoro.

pubblicità

Se i nuovi medici si ritroveranno a gestire lo stesso identico peso dei professionisti più esperti - aggiunge Dattolo - rischiamo che i futuri dottori si dirigano ben presto verso il settore privato, finendo per creare un impoverimento della sanità pubblica che, non va mai dimenticato, è il bene più prezioso per ogni cittadino e in Toscana rappresenta ancora un'eccellenza". 

"Il pronto soccorso è un ramo fondamentale del nostro sistema, dobbiamo dialogare e ragionare assieme per renderlo di nuovo attrattivo. Questa è l'unica strada sul lungo periodo. Interveniamo - conclude il presidente dell'Ordine - sulla possibilità di avere nuovi sbocchi di carriera dopo anni passati a lavorare in prima linea, aumentiamo i posti letto per diminuire la pressione sul personale e le attese della cittadinanza, potenziamo la medicina del territorio per eliminare i tanti codici a bassa priorità che arrivano ogni giorno".

Commenti

I Correlati

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Ti potrebbero interessare

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

"Stipendi più alti e abolizione incompatibilità per incentivarli a restare"

Gesualdo, basata sui bisogni delle varie branche specialistiche e dei pensionamenti

Il professionista ha la possibilità di confrontare i dati in suo possesso con quelli acquisiti dall’Agenzia delle Entrate, visionando la propria dichiarazione precompilata, che sarà disponibile a partire dal prossimo 30 aprile