“Serve un tavolo di lavoro per la stesura di un regolamento che renda operativo il documento"
“Il Piano Oncologico Nazionale (PON) 2023-2027 è un documento ambizioso, come dimostra il consenso ricevuto in Conferenza Stato-Regioni. Però è troppo generico nella formulazione degli obiettivi e non prevede i necessari finanziamenti per la loro realizzazione", non hanno dubbi le associazioni dei malati di cancro e gli operatori del settore allo stesso tavolo a Roma per presentare il 15° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici nell’ambito della XVIII Giornata nazionale del malato oncologico promossa da FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia).
“A fronte del riconoscimento della centralità dell’assistenza ai malati di cancro - sottolineano - le azioni concrete da mettere in campo non sono definite, rischiando così di “navigare a vista”. Gli aspetti più critici riguardano le Reti Oncologiche Regionali, ancora prive di risorse dedicate, non sono indicati gli strumenti per raggiungere la copertura prevista per gli screening per i tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina, non vi è alcun riferimento alla qualità delle prestazioni chirurgiche in oncologia e l’ammodernamento del parco tecnologico non contempla le attrezzature per radioterapia.
Non solo. Per Favo non vengono definiti i criteri per programmare la realizzazione di laboratori di biologia molecolare sul territorio nazionale e non sono previsti i necessari interventi urgenti di carattere normativo per la riabilitazione.
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