Ecco i dati: 2.109 nel carcinoma polmonare, 1.344 nel melanoma e 588 nel tumore del rene
In 11 anni (2008-2019) l'immunoncologia in Italia ha ridotto significativamente i decessi per cancro. Sono state circa 4.000 le morti evitate nel nostro Paese: 2.109 nel carcinoma polmonare, 1.344 nel melanoma e 588 nel tumore del rene. Per la prima volta è quantificata la riduzione della mortalità con l'introduzione dei farmaci immunoncologici, grazie al Progetto L.I.On. (Leadership In Oncology), promosso da Bristol Myers Squibb insieme a oncologi ed esperti di economia sanitaria.
L'obiettivo dell'iniziativa è generare evidenze per dimostrare e comunicare il valore dell'immunoncologia come investimento in salute, valutando l'impatto di questo approccio di cura sulla mortalità per melanoma, carcinoma polmonare e tumore del rene e quantificandone l'effetto positivo sul sistema Paese in termini di riduzione di mortalità prematura, produttività e ritorno fiscale. È stato stimato, dal 2008 al 2019, un risparmio complessivo in Italia di circa 120 milioni di euro di costi indiretti da mortalità prematura: 61 milioni di euro per le neoplasie del polmone, 48,8 milioni per il melanoma, e 10,9 milioni per il tumore del rene.
Il Progetto L.I.On. ha stimato anche la riduzione dei decessi e i relativi risparmi per costi indiretti da mortalità prematura nelle tre neoplasie nei prossimi anni, fra il 2020 e il 2028. In questo periodo, si prevedono più di 30mila morti evitate, con risparmi pari a oltre 750 milioni di euro. I risultati del Progetto L.I.On. sono stati presentati al XXV Congresso dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e al Congresso ISPOR Europe 2023.
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