Lo rivela il secondo rapporto di Agenas sulla mobilità sanitaria relativa al 2022 presentato a Roma
È in costante crescita il trend della mobilità sanitaria, cioè lo spostamento dalla propria Regione di residenza per trovare risposte ai problemi di salute. Con un valore che in termini economici si aggira intorno ai tre miliardi di euro, negli ultimi sei anni si è registrato un decremento solo nel 2020, con un flusso tendenzialmente diretto da Sud verso Nord. È quanto emerge dal secondo rapporto di Agenas sulla mobilità sanitaria relativa al 2022 presentato a Roma. Le principali Regioni attrattive sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre quelle dalle quali ci si sposta di più sono Campania, Calabria e Sicilia. Si evidenzia anche un'incidenza importante della mobilità tra le regioni del Centro-Nord soprattutto di prossimità, che rispetto al totale risulta essere complessivamente pari al 24% al Nord, al 12,6% al Centro e al 5,7% al Sud. Rimane stabile in molte Regioni, ad eccezione del Lazio che riduce la tendenza, la mobilità per ricoveri ad alta complessità, mentre cala del 18% quella per la bassa complessità.
Vediamo i dettagli della ricerca Agenas
Mobilità interregionale dei ricoveri.
Dai dati emerge un trend dei ricoveri costante nei sei anni considerati (2017-2022), con un andamento chiaramente variabile a causa della pandemia: stasi nel 2020, ripresa della tendenza nel 2021 e crescita nel 2022, con un valore di 2,7 mld di euro. Le componenti di mobilità casuale ed apparente mostrano un andamento invariato negli anni così come la fuga per prestazioni di ricovero di alta complessità; mentre per la componente di media/bassa complessità si evidenzia una riduzione del 18%.
Le principali Regioni attrattive, come abbiamo visto, sono in ordine Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre quelle di fuga sono Campania, Calabria e Sicilia. Nel 2022 la regione Emilia-Romagna e la regione Lombardia registrano valori equiparabili di saldo positivo (tra mobilità attiva e passiva) rispettivamente 337 mln e 362 mln. Segna un importante incremento rispetto al periodo pre pandemico l’Emilia-Romagna.
Il flusso migratorio è quindi tendenzialmente diretto da Sud a Nord, tuttavia, emerge anche una mobilità tra le regioni del Centro-Nord soprattutto tra quelle più vicine, ossia con una distanza di 100 Km e/o 60 min di percorrenza dal comune di residenza del paziente alla struttura ospedaliera di ricovero; la migrazione di prossimità, rispetto al totale, al Nord è del 24%, del 12,6% al Centro e al Sud del 5,7%.
Le strutture maggiormente attrattive per la mobilità dei ricoveri sono di natura giuridica private accreditate, per ¾ del totale per le prestazioni di alta complessità. Se si considera solo la componente di mobilità effettuata per scelta dell’utente, si assiste ad un miglioramento, con inversione di tendenza nei trend, nella regione Piemonte (da –7,2 mln a +21 mln) e la PA di Trento (da -6,5 mln a +2,6 mln).
Entrando nel dettaglio delle singole regioni, la Lombardia riduce moderatamente il valore di saldo per effetto di maggiore fuga, ma migliora notevolmente il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici oncologici e muscolo-scheletrici per i propri residenti.
La regione Lazio riduce notevolmente il suo saldo negativo per effetto della riduzione della fuga dei suoi residenti per alta complessità dei ricoveri; anche la Campania mostra qualche piccolo segno di miglioramento: riduce moderatamente il valore di saldo negativo e aumenta la sua capacità attrattiva sull’alta complessità dei ricoveri. La pandemia, sottolinea infine Agenas, non ha modificato i flussi di mobilità di attrazione e fuga per patologie tumorali, malgrado la contrazione nel numero di interventi. Ci si sposta soprattutto per curare i tumori di esofago e pancreas migrando in particolare verso le strutture della regione Veneto come le principali aree di richiamo per l’intero Paese.
Mobilità della specialistica ambulatoriale
Come abbiamo visto per quanto riguarda la mobilità della specialistica ambulatoriale dal 2019 al 2023, al netto del valore registrato nel 2020, il trend e in crescita con un picco nel primo semestre del 2023, il valore più alto nel quinquennio (330 mln).
La regioni che richiamano più cittadini extra regione sono in ordine Lombardia, Veneto, Toscana, mentre quelle di fuga sono Campania, Calabria e Sicilia. La regione con il saldo positivo maggiore (tra mobilità attiva e passiva) è in assoluto la Lombardia con un valore di circa 103 mln.
La mobilità di prossimità nella specialistica ambulatoriale ha una prevalenza maggiore rispetto alla ospedaliera: la migrazione di prossimità, rispetto al totale, risulta essere pari al Nord al 33%, al Centro 20% e al Sud 12%.
La domanda di prestazioni di specialistica è tendenzialmente costante nel tempo, con maggiore richiesta di diagnostica strumentale e di prestazioni terapeutiche (circa 65%).
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