L'olio diventa più salutare ma la carne rossa peggiora la pagella
Il metodo di calcolo del Nutri-Score, l'etichettatura nutrizionale applicata in Svizzera, in Francia e in altri Paesi europei sugli imballaggi alimentari, diventa più stringente con l'avvio dell'anno: uno sviluppo acclamato in nome della salute pubblica ma che scontenta alcuni produttori, soprattutto italiani. Il Nutri-score è un sistema di etichettatura che, nelle intenzioni dei promotori, mira a informare il consumatore sui benefici o svantaggi per la salute degli alimenti.
Con i suoi adesivi che vanno dal verde al rosso, abbinati alle lettere dalla A alla E, questo sistema è in vigore dal 2017 in sei Paesi europei: Germania, Belgio, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svizzera. Tuttavia, anche tra i suoi difensori è stato oggetto di critiche che, senza metterne in discussione i meriti, si sono concentrate sul carattere obsoleto o inappropriato di alcune delle sue raccomandazioni.
Le modifiche dovrebbero interessare dal 30 al 40% dei prodotti sugli scaffali. Per quanto riguarda i cereali, solo i muesli senza zucchero manterranno la A. Le farine integrali passeranno da B a C. Migliorerà la classifica anche per il pesce azzurro, finora penalizzato. Alcuni oli, il cui profilo di acidi grassi è favorevole (oliva, colza, frutta secca), passeranno da C a B. Per quanto riguarda la carne rossa, sarà ora sistematicamente classificata al di sotto del pollame o del pesce Mentre la classificazione del latte scenderà da A a B per il latte scremato, da B a C per il latte. intero. "Troppe persone la bevono come se fosse acqua", l'unica bevanda consigliata nella categoria A, spiega Mathilde Touvier. Gli yogurt zuccherati perderanno due lettere, da B a D. Le bevande zuccherate passeranno da B a C. Un cambiamento che riflette le conclusioni di un recente lavoro che suggeriva che gli edulcoranti avevano "effetti deleteri sulla salute", sottolinea Serge Hercberg, professore di nutrizione all'Università Sorbona Paris Nord, ideatore del Nutri-Score. Grandi gruppi come Ferrero, Coca-Cola, Mars, Lactalis o Unilever international si dichiarano contrari al Nutri-Score, così come fanno alcune organizzazione agricole o Stati, come l'Italia.
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