Dal report emerge come per prime visite specialistiche in una Classe B (breve), da svolgersi entro 10 giorni i cittadini hanno atteso anche 60 giorni per la prima visita cardiologica, oncologica e pneumologica
Un nuovo pano nazionale contro le liste di attesa in Sanita': lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci nel question time alla Camera, durante il quale ha parlato di misure strutturali contro il problema a partire dalla lotta ai gettonisti. Il nuovo Piano, per il quale è stato convocato un tavolo, "è uno strumento di indirizzo in tema di accesso alle prestazioni sanitarie e di gestione dei tempi e delle liste d'attesa con impegno comune di convergenza su azioni complesse e articolate, fondate sulla promozione del principio di appropriatezza nelle sue dimensioni clinica, organizzativa e prescrittiva". Per quanto riguarda i sistemi CUP, il ministero ha parlato di un monitoraggio annuale del collegamento delle agende di tutte le strutture pubbliche e private: "prosegue incessantemente e si prevede che, con l'emanazione del nuovo Piano, il monitoraggio possa essere realizzato mediante un collegamento diretto ai CUP regionali per ottenere dati tempestivi e oggettivi.
"L'abolizione del tetto di spesa per le assunzioni - ha detto - sarà fatta da questo governo. L'aumento di interventi a tutela della sicurezza del personale, è di questo governo. Il blocco della vera privatizzazione ovvero dello scandalo dei medici a gettone, è di questo governo. Ed è di questo governo anche l'istituzione di un gruppo di lavoro di esperti per i protocolli da seguire sulle prestazioni e quindi sulle liste d'attesa. Non ci basiamo solo su casi gravi presi alla rinfusa ma cerchiamo soluzioni finalmente strutturali".
"Le pregresse manovre di contenimento della spesa - con sola eccezione parentesi pandemica- e i vincoli assunzionali hanno determinato inevitabilmente un forte deterioramento delle condizioni di lavoro che ha reso il SSN sempre meno attrattivo. Questo determina che, sempre più frequentemente, per garantire la funzionalità minima dei servizi, le aziende del SSN ricorrono a forme di esternalizzazione dei servizi, note come fenomeno dei gettonisti". Schillaci ha ricordato un rifinanziamento dei piani operativi per l'abbattimento delle liste d'attesa, per cui le regioni potranno utilizzare una quota non superiore allo 0,4 per cento del livello di finanziamento indistinto, per un ammontare, per l'anno 2024, di 520 milioni di euro.
Sulle lunghe attese in sanita' contro le quali il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato un nuovo Piano Nazionale, "c'è un sistema confuso e oscuro, nel quale si mescolano le prime visite con i controlli, si chiudono le agende di prenotazione senza neppure darne motivazione, si creano rapporti poco chiari con i privati, i sistemi informatici non comunicano, i centralini non rispondono". La conseguenza è che, come segnalano i cittadini, "si aspetta anche due mesi per visite urgenti o due anni per una mammografia di screening". A denunciarlo è l'ultimo rapporto Rapporto civico sulla salute 2023 presentato da Cittadinanzattiva al ministero della Salute che risale allo scorso anno.
Dal report emerge come per prime visite specialistiche in una Classe B (breve), da svolgersi entro 10 giorni i cittadini hanno atteso anche 60 giorni per la prima visita cardiologica, oncologica e pneumologica. Senza codice di priorita' , si arrivano ad aspettare 360 giorni per una visitaendocrinologica. Quanto ai tempi di attesa per visite specialistiche di controllo: una visita ginecologica con priorita' U (urgente), da effettuare entro 72 ore e' stata fissata dopo 60 giorni dalla richiesta. Per una visita di controllo cardiologica con priorita' B (entro 10 giorni) i cittadini di giorni ne hanno aspettati 60. Una visita endocrinologica senza classe di priorita' e' stata fissata dopo 455 giorni, dopo 360 giorni una visita neurologica. Quanto alle prestazioni diagnostiche sono stati segnalati 150 giorni per una mammografia con priorita' B , ovvero da svolgersi entro 10 giorni, e 730 giorni per una in categoria P (programmabile). Lo stesso vale per gli interventi chirurgici, da quelli per tumore dell'utero alle protesi d'anca. I cittadini, inoltre, "lamentano anche disfunzioni nei servizi di accesso e prenotazione, ad esempio determinati dal mancato rispetto dei codici di priorita' , difficolta' a contattare il Cup, impossibilita' a prenotare per liste d'attesa bloccate". La quasi totalita' delle Regioni, infine, non ha recuperato le prestazioni in ritardo a causa della pandemia, e non tutte hanno utilizzato il fondo di 500 milioni stanziati ad hoc nel 2022: il Molise ha investito solo l'1,7% di quanto aveva a disposizione, la Sardegna il 26%, la Sicilia il 28%.
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