Canali Minisiti ECM

Bambino Gesù, l'emicrania lascia impronte nel cervello dei bimbi

Neurologia Redazione DottNet | 22/07/2024 12:50

Corteccia cerebrale più sottile e permeabilità dell'intestino

L'emicrania modifica la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall'infanzia. Corteccia cerebrale più sottile rispetto ai soggetti sani, permeabilità dell'intestino e modalità diverse con cui alcune aree del cervello "parlano" tra di loro, sono le "impronte" riscontrate nel cervello dei bambini. Sono i risultati dello studio in due fasi condotto da clinici e ricercatori delle unità di Neurologia dello sviluppo, Neuro-imaging funzionale e Fisica sanitaria del Bambino Gesù su 100 bambini e adolescenti affetti da emicrania (malattia neurologica che colpisce oltre 1 bambino su 10) e su un gruppo di controllo composto da 100 coetanei senza emicrania.

     La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute e dell'International Headache Society, ha portato alla scoperta di alcune differenze significative tra i due gruppi (emicranici e sani): attraverso la risonanza magnetica e la tecnica di analisi "morphometric similarity" sono state rilevate diverse modalità di connessione tra aree cerebrali, soprattutto quelle coinvolte nelle funzioni esecutive e nell'elaborazione degli stimoli del dolore e, in corrispondenza delle stesse aree, anche una riduzione dello spessore della corteccia cerebrale.
"I risultati ci dicono che l'emicrania modifica la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall'infanzia - spiega Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello sviluppo del Bambino Gesù-. L'evidenza delle impronte che la malattia lascia sulla struttura e sulla connessione fra aree cerebrali indica la necessità di intercettare, e quindi curare, i pazienti emicranici fin da piccoli. Inoltre, le differenze fra maschi e femmine emerse dalla nostra ricerca suggeriscono l'adozione di piani terapeutici che tengano conto anche del genere". In particolare è emerso che il profilo del microbiota degli emicranici influenza alcuni processi metabolici, come la produzione di serotonina e triptofano, implicati nell'insorgenza del mal di testa. Inoltre, le alterazioni riscontrate sembrano concorrere alla disbiosi intestinale (squilibro causato dall'eccedenza di batteri "cattivi") e all'aumento della permeabilità dell'intestino alimentando, così, le manifestazioni della malattia.

Commenti

I Correlati

Delicato intervento congiunto con la Chirurgia Maxillo facciale del Policlinico di Bari

Il trattamento con brexpiprazolo (2-4 mg/die) ha ridotto significativamente i sintomi della schizofrenia misurati dal punteggio totale PANSS rispetto al placebo

Celano: “Nella popolazione, la consapevolezza che i bambini e i ragazzi possano ammalarsi di artrite idiopatica giovanile è ancora troppo bassa e occorre dunque promuovere specifiche iniziative di awareness”

Molecola agisce sulla neuroinfiammazione e rallenta la progressione della patologia. In Italia 50mila pazienti

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti