“Un fronte unico che si allarga sempre più e che merita risposte immediate e concrete, locali e nazionali”
“Lo stato di agitazione proclamato dai colleghi dell’Emilia-Romagna è l’ennesimo segnale di disagio che la medicina generale lancia per cercare ascolto rispetto a problemi che, invece, sembrano inascoltati dalle Regioni. Un fronte unico che si allarga sempre più e che merita risposte immediate e concrete a tutela della categoria e, soprattutto, a tutela del Servizio sanitario nazionale”. Queste le parole di Silvestro Scotti, Segretario Generale Fimmg, che definisce ormai “intollerabile la situazione che attanaglia la medicina generale in tutto il Paese.
L'indagine conferma che i Medici di Famiglia stanno già utilizzando le risorse della telemedicina (il 52% la televisita, il 49% il teleconsulto)
Sulla Nota 99: "Superare almeno obbligo piano terapeutico per prescrizione triplice terapia"
L'Agenzia delle Entrate fornisce importanti chiarimenti sugli obblighi certificativi dei compensi corrisposti ai medici in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale
Quici: "Per far funzionare le Case di Comunità basta applicare l’ACN. Evitare di creare più problemi di quelli che si intende risolvere"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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