Stanno emergendo nuove opzioni preventive che mirano a "riprogrammare" positivamente lo sviluppo del polmone immaturo soggetto a danno ed infiammazione
La nascita pretermine rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, in particolare per i neonati estremamente pretermine, cioè, nati prima della 28esima settimana di gestazione (7,5% del totale dei prematuri per il Network INNSIN Rapporto 2023). Grazie ai progressi della medicina, la sopravvivenza di questi piccoli è aumentata significativamente negli ultimi decenni. Ma la sfida è quella di raggiungere l'età adulta in salute, attraverso un percorso di crescita su misura. Tuttavia, la prematurità estrema è associata a un aumento del rischio di complicazioni non solo nell'epoca neonatale, ma anche in età scolare e nell'età adulta. Aspetti approfonditi anche nel corso del XXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), che si è tenuto a Padova dal 29 al 31 ottobre 2024. L'attenzione principale degli ultimi decenni di ricerca neonatologica si è concentrata sulla prevenzione e sul trattamento in epoca neonatale degli esiti respiratori, senza però trovare una soluzione a tale problematica sicura ed efficace. A tale scopo, stanno emergendo nuove opzioni preventive che mirano a "riprogrammare" positivamente lo sviluppo del polmone immaturo soggetto a danno ed infiammazione. Tra queste le più promettenti sono le vescicole extracellulari, effettori delle cellule staminali, e l'Insulin-like growth factor-1 (IGF-1), entrambi attualmente oggetto di studi clinici in fase di arruolamento.
Gli aspetti respiratori sono sicuramente tra quelli più discussi in letteratura e, oltre alle note problematiche dell'età pediatrica che comprendono un maggior rischio di infezioni respiratorie severe e wheezing (respiro sibilante), per i soggetti nati molto prematuri, c'è il rischio di una funzionalità respiratoria ridotta durante tutta la loro vita, nell'età adulta e oltre i 50 anni.
La diagnosi di asma in soggetti nati molto pretermine va quindi posta con cautela, essendo spesso la condizione ostruttiva conseguente alla prematurità e ad una sottostante infiammazione bronchiale dissimile da quella dell'asma. Un recente studio svedese ha, inoltre, mostrato come una nascita pretermine, soprattutto nella fascia dell'estrema prematurità, risulti associata a un significativo aumento del rischio di insufficienza cardiaca e cardiopatia ischemica in età giovane adulta. Come spesso accade, le patologie cardiovascolari sono lo specchio di quadri più complessi, come la sindrome metabolica, altro quadro più frequente in questa popolazione. Tutti questi aspetti fanno comprendere come la prematurità possa avere conseguenze importanti e prolungate. "Nonostante le numerose sfide, molti dei nati estremamente pretermine riescono a condurre una vita più o meno normale", afferma il Luigi Orfeo, Presidente della SIN. "Tuttavia, è chiaro che la qualità della vita può essere compromessa rispetto ai coetanei nati a termine, per la necessità di un maggiore supporto medico, educativo e sociale. Gli adulti nati estremamente pretermine, infatti, affrontano una serie di problemi che possono influenzare la loro vita durante l'adolescenza e l'età adulta e sebbene molti di questi riescano a superare le difficoltà e a condurre una vita soddisfacente, è fondamentale riconoscere e affrontare tempestivamente le sfide che possono emergere". Interventi precoci, un adeguato supporto medico e psicosociale e un'educazione personalizzata possono contribuire a migliorare significativamente la qualità della vita di questi individui, aiutandoli a raggiungere il loro pieno potenziale.
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