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Il consumo di frutta e verdura riduce il rischio di depressione

Nutrizione Redazione DottNet | 21/12/2024 17:33

Gli scienziati dell'UNSW Sydney's Centre for Healthy Brain Ageing, in Australia, hanno esaminato i dati relativi a 3.483 gemelli di età superiore ai 45 anni coinvolti in studi nazionali

Gli scienziati dell'UNSW Sydney's Centre for Healthy Brain Ageing, in Australia, hanno esaminato i dati relativi a 3.483 gemelli di età superiore ai 45 anni coinvolti in studi nazionali

L'analisi di quattro studi internazionali sui gemelli suggerisce che mangiare più frutta e verdura possa allontanare, nel tempo, il rischio di sviluppare depressione. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports. Gli scienziati dell'UNSW Sydney's Centre for Healthy Brain Ageing, in Australia, hanno esaminato i dati relativi a 3.483 gemelli di età superiore ai 45 anni coinvolti in studi nazionali di Australia, Danimarca, Svezia e Stati Uniti, per valutare l'associazione tra il loro consumo di frutta e verdura e il rischio di sviluppare depressione in un arco di tempo di 11 anni.

Si è scelto di considerare persone di età adulta perché, dopo i 55 anni di età, la depressione anche lieve ha un impatto significativo sulle condizioni di salute generali, per esempio perché comporta un forte stress ossidativo (un danno cellulare determinato dall'eccesso di radicali liberi) e uno stato di infiammazione cronica.

Per basso apporto di frutta nella dieta è stata considerata una media di 0,3 porzioni al giorno; per basso apporto di verdura, 0,5 porzioni al giorno. Un elevato apporto di frutta consisteva in 2,1 porzioni al giorno, mentre mangiava molta verdura chi ne consumava due porzioni al giorno. In ogni caso, anche l'asticella più alta nel consumo di alimenti vegetali ricadeva al di sotto delle linee guida dell'OMS, che raccomanda il consumo di almeno 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura.

Chi, tra le coppie di gemelli, aveva mangiato più frutta e verdura aveva incontrato un rischio minore di sviluppare depressione nell'arco di tempo considerato, «un altro motivo per aumentare il consumo di frutta e verdura negli adulti con più di 45 anni», dice Annabel Matison, prima autrice dello studio. L'analisi, è bene precisarlo, mostra soltanto una correlazione: sarebbe cioè scorretto assumere che i diversi tipi di alimentazione siano causa diretta dello stato di salute mentale valutato. Potrebbe per esempio essere che chi predilige una dieta ricca di alimenti a base vegetale faccia più spesso attività fisica, mangi meno cibi ultraprocessati e consumi meno bevande alcoliche, tutti fattori protettivi anche sul rischio depressione.

«Le coppie di gemelii condividono il 50-100% del loro background genetico e, quando vengono cresciute insieme, anche lo stesso ambiente familiare. Uno dei vantaggi del design gemellare è che può aiutare ad escludere dal computo i fattori indesiderati che possano influenzare i risultati, come lo status socioeconomico nelle prime fasi nella vita», afferma Karen Mather, coautrice della ricerca. A spiegare la relazione benefica tra frutta, verdura e cervello ci sarebbero comunque gli alti livelli di fibre, micronutrienti, vitamine, che oltre ad avere un generale buon impatto sulla salute assicurano un'equilibrata composizione del microbioma intestinale, più volte associato alla salute mentale, oltre a tenere a bada i livelli di infiammazione sistemica nell'organismo.

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