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La fase del sonno Rem potrebbe difendere dall'Alzheimer

Neurologia Redazione DottNet | 27/01/2025 16:16

Le persone che durante il sonno impiegano troppo tempo per iniziare a sognare potrebbero avere un rischio maggiore di ammalarsi

 L'Alzheimer è risultato legato alla qualità del sonno in diversi studi: adesso una ricerca pubblicata su Alzheimer's and Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association mostra che le persone che durante il sonno impiegano troppo tempo per iniziare a sognare, ovvero per entrare nella fase Rem (rapido movimento degli occhi), potrebbero avere un rischio maggiore di ammalarsi; anzi il ritardo nell'ingresso in fase Rem potrebbe essere proprio un sintomo precoce della malattia. La fase Rem segue tre fasi di sonno non-Rem, ciascuna più profonda della precedente. Il completamento delle quattro fasi richiede 90 minuti o più, a seconda dell'età.

Mediamente le persone anziane impiegano più tempo per raggiungere la fase Rem, in cui il cervello elabora i ricordi, soprattutto quelli di natura emotiva, e li immagazzina trasformandoli in memorie a lungo termine. "Il ritardo del sonno Rem disturba la capacità del cervello di consolidare i ricordi, interferendo con il processo che contribuisce ad apprendimento e memoria", dichiara Yue Leng, dell'Università di San Francisco. Può anche aumentare l'ormone dello stress, il cortisolo, spiega Leng, nocivo per l'area neurale dei ricordi, l'ippocampo".

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    I ricercatori hanno seguito 128 persone con un'età media di 70 anni. La metà aveva il morbo di Alzheimer e circa un terzo aveva un lieve deterioramento cognitivo. Gli altri erano sani. I partecipanti allo studio hanno dormito per una notte nella clinica, in modo che i ricercatori potessero misurare la loro attività cerebrale e altri parametri nel sonno. I partecipanti in parte raggiungevano il sonno Rem precocemente (meno di 98 minuti dopo essersi addormentato), in parte in ritardo (più di 193 minuti dopo). Ebbene, è emerso che le persone con Alzheimer avevano maggiori probabilità di avere un sonno Rem ritardato.   Inoltre i soggetti con sonno Rem ritardato avevano il 16% in più di amiloide e il 29% in più di tau (le molecole tossiche legate alla demenza) rispetto a quelli con sonno Rem precoce. Avevano anche il 39% in meno di una proteina salutare chiamata fattore neurotrofico derivato dal cervello (Bdnf), che diminuisce nell'Alzheimer. L'ormone del sonno, la melatonina, può aumentare il sonno Rem e studi sui topi hanno dimostrato che riduce l'accumulo di tau e amiloide. Anche altri farmaci per l'insonnia hanno dimostrato di ridurre la tau e l'amiloide.

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