Sumai: "Bisogna facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche"
La riforma dell’assistenza territoriale definisce un nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale che mira a una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze. Bisogna facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche. Sono questi gli obiettivi che il Sindacato degli specialisti ambulatoriali – Sumai Assoprof si prefigge di contribuire a realizzare tramite il confronto. Ed è per questo che stamattina, medici, rappresentanti delle istituzioni e della politica, si sono ritrovati a discutere di sanità territoriale nell’ambito di un incontro che ha visto come coordinatore scientifico il dottor Amato Simeone. Secondo gli specialisti, nella garanzia dei LEA, la nuova sanità dovrà favorire la continuità delle cure per coloro che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che comportano il rischio di non autosufficienza anche attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario.
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