Lo scorso 4 febbraio, Agenas ha presentato la sua piattaforma di telemedicina, un'infrastruttura nazionale di governo progettata per supportare e coordinare l'utilizzo della telemedicina nell'ambito del SSN.
Questa piattaforma, accessibile online ma non ancora pienamente operativa, offre una vasta gamma di risorse utili per i medici e gli operatori sanitari, tra cui percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) e linee guida che integrano in modo sinergico gli aspetti organizzativi e tecnologici. La piattaforma funge da punto di riferimento per la strutturazione di PDTA che includano servizi di telemedicina, fornendo un supporto concreto per l'implementazione di modelli di cura innovativi. Tuttavia, è importante sottolineare che le infrastrutture per l'erogazione dei servizi veri e propri saranno collaudate e messe a disposizione dei medici dalle regioni nella prima parte del 2025.
La telemedicina, come definita e promossa da Agenas, rappresenta una svolta nel panorama sanitario italiano.
L'implementazione della telemedicina in Italia ha ricevuto un impulso decisivo grazie ai fondi stanziati dal PNRR, con un investimento significativo destinato allo sviluppo di infrastrutture e servizi digitali. L'obiettivo primario è quello di creare una piattaforma unica a livello nazionale, in cui i Sistemi Sanitari Regionali possano collaborare attivamente e condividere dati in modo sicuro e interoperabile. Questo approccio sinergico mira a superare la frammentazione esistente e a garantire che tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla loro residenza, possano beneficiare delle opportunità offerte dalla telemedicina.
In questo scenario, la Società Italiana di Telemedicina (SIT) svolge un ruolo di primo piano nella promozione e nello sviluppo della telemedicina in Italia. Attraverso una stretta collaborazione con istituzioni come Agenas e la Società Italiana di Reumatologia (SIR), la SIT ha contribuito attivamente alla definizione di linee guida, standard di servizio e modelli organizzativi per un'implementazione efficace della telemedicina in diversi ambiti clinici, con particolare attenzione alla reumatologia, presentati nella rivista Agenas Monitor n.50. L'obiettivo è quello di fornire strumenti concreti ai professionisti sanitari e ai pazienti, facilitando l'adozione di pratiche innovative e garantendo la qualità e la sicurezza dei servizi erogati.
Gli interventi video, realizzati a margine del convegno di presentazione della piattaforma di telemedicina di Agenas, offrono una panoramica interessante sulle potenzialità e le sfide di questa nuova modalità di assistenza.
Giulio Siccardi (Agenas) ha evidenziato come la riforma del sistema sanitario si basi su due pilastri fondamentali: la riforma territoriale e la sanità digitale. Siccardi ha sottolineato l'importanza di tre elementi fondamentali per l'implementazione della sanità digitale: i fondi (PNRR), l'innovazione tecnologica e le riforme normative. Siccardi ha annunciato che è stato firmato il decreto EDS (Ecosistema Dati Sanitari) ed è stato ottenuto il parere positivo del garante della privacy per il decreto sulla telemedicina, raggiungendo un accordo tra le regioni e il servizio sanitario nazionale per l'interoperabilità e l'utilizzo dei dati.
Alice Borghini (Agenas) ha evidenziato come la piattaforma fornisca documenti a supporto dell'utilizzo della telemedicina, integrando in modo sinergico gli aspetti organizzativi e tecnologici. Borghini ha sottolineato che le regioni hanno definito progetti che prevedono infrastrutture tecnologiche e modelli organizzativi regionali, ma l'implementazione delle piattaforme software per l'erogazione della telemedicina è ancora in corso.
Francesco Gabbrielli ha sottolineato come il PNRR stia trasformando il sistema sanitario italiano, portando alla creazione di un sistema omogeneo di telemedicina a livello nazionale. Questo sistema offrirà servizi personalizzati rispetto alle esigenze locali, ma strutturati in modo coordinato e interoperabile con il fascicolo sanitario elettronico e il sistema di dati nazionale della sanità.
Il ruolo chiave dei medici: alimentare i dati per una sanità più efficiente e personalizzata
I medici svolgono un ruolo fondamentale nell'alimentare il fascicolo sanitario elettronico e l'ecosistema dei dati sanitari. Grazie a una soluzione tecnologica chiamata "Geto", i dati contenuti nei referti firmati digitalmente dai medici potranno essere trasferiti in un archivio centralizzato, offrendo ai medici vantaggi concreti come la visualizzazione di grafici sull'andamento dei parametri dei pazienti. Questo cambiamento di paradigma mira a migliorare la qualità dell'assistenza e a snellire le pratiche mediche, consentendo ai professionisti sanitari di dedicare più tempo alla cura del paziente e meno alla gestione dei dati. La telemedicina, integrata con la riforma territoriale prevista dal decreto ministeriale, consentirà di passare da un modello di erogazione delle prestazioni a un modello di presa in carico del paziente. In questo contesto, la centrale operativa territoriale (COT) svolgerà un ruolo chiave nel seguire il paziente nei diversi setting assistenziali e garantire l'accesso alle cure più appropriate.
Interoperabilità: la sfida tecnologica per un sistema sanitario connesso
Una sfida tecnologica significativa è rappresentata dall'interoperabilità dei sistemi, ovvero dalla capacità di far comunicare tra loro macchine e software diversi. Superare questa sfida consentirà a ogni medico di utilizzare i propri strumenti preferiti, purché interoperabili con gli altri sistemi, semplificando così le operazioni e riducendo i costi. L'implementazione della telemedicina richiede un cambiamento culturale da parte di tutti gli attori coinvolti, compresi i medici, che dovranno essere disponibili a rivedere i processi di lavoro e ad adattarsi alle nuove tecnologie. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la medicina resta medicina, per cui le tecnologie digitali devono essere utilizzate per migliorare la diagnosi, il trattamento e l'assistenza al paziente, seguendo il metodo scientifico.
Telemedicina in reumatologia: un modello di riferimento per la gestione delle patologie croniche
Agenas, SIR e SIT hanno collaborato attivamente per definire linee di indirizzo per l'utilizzo della telemedicina in ambito reumatologico, con l'obiettivo di supportare sia i pazienti che i professionisti sanitari attraverso standard di servizio e strumenti di monitoraggio. Queste linee guida mirano a standardizzare l'approccio alla telemedicina in reumatologia, definire gli aspetti di informazione e formazione per pazienti e caregiver e migliorare i processi operativi che possono essere condivisi tra diverse discipline.
Tra le principali prestazioni di telemedicina, applicabili così come definite in Monitor 50 dell’Agenas:
•televisita: visita medica a distanza, particolarmente utile per il controllo di pazienti con diagnosi già formulata.
•teleconsulto/teleconsulenza: consulto tra medici o professionisti sanitari, utile per la gestione di patologie rare o complesse.
•teleassistenza: supporto a distanza fornito da professionisti sanitari (infermieri, ecc.) per agevolare le attività assistenziali, soprattutto a domicilio.
•telemonitoraggio/telecontrollo: rilevamento e trasmissione a distanza di parametri vitali e clinici, utili per il controllo nel tempo dell'andamento della malattia.
L'utilizzo della telemedicina comporta la raccolta, il trattamento e l'archiviazione di dati personali, inclusi dati sensibili relativi alla salute dei pazienti. È quindi fondamentale garantire la sicurezza e la riservatezza di questi dati, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, in particolare il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e il Codice Privacy (D.lgs. n. 196/2003).
Gli Impatti della telemedicina: un cambiamento a 360 gradi per il sistema sanitario
La telemedicina, con la sua capacità di trasformare radicalmente il sistema sanitario, genera impatti significativi su diversi attori chiave:
•medici: la telemedicina rappresenta una sfida e un'opportunità. Da un lato, la digitalizzazione dei processi clinici richiede un cambiamento di mentalità e una revisione dei modelli di lavoro. Non si tratta semplicemente di trasporre le pratiche tradizionali su uno schermo, ma di abbracciare un nuovo approccio che sfrutti appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia. La disponibilità di dati integrati nell'ecosistema sanitario promette di alleggerire il carico di lavoro, consentendo una migliore gestione dei pazienti e un monitoraggio più efficace delle terapie. Allo stesso tempo, il teleconsulto con esperti remoti abbatte le barriere geografiche, aprendo nuove prospettive di collaborazione e crescita professionale.
•pazienti: il paziente si trova al centro di questa trasformazione, con la promessa di un accesso più facile e personalizzato alle cure. La telemedicina supera i limiti imposti dalla distanza e dalla disponibilità di risorse, portando l'assistenza sanitaria direttamente nelle case dei pazienti e riducendo le disuguaglianze territoriali. Tuttavia, è fondamentale non trascurare l'importanza della relazione umana e garantire un'adeguata informazione e formazione sull'uso degli strumenti digitali.
•aziende sanitarie: le aziende sanitarie sono chiamate a guidare questa transizione, investendo in infrastrutture tecnologiche e promuovendo l'integrazione dei servizi di telemedicina nei percorsi di cura esistenti. La standardizzazione dei protocolli e la governance a livello nazionale sono cruciali per garantire l'uniformità e la qualità delle prestazioni. L'interoperabilità dei sistemi e la validazione da parte della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) sono essenziali per creare un ecosistema digitale efficiente e sicuro.
•strutture sanitarie private: le strutture sanitarie private possono svolgere un ruolo importante nell'erogazione di servizi di telemedicina, offrendo un'alternativa flessibile e accessibile ai pazienti. Tuttavia, è necessario definire criteri chiari per l'autorizzazione e l'accreditamento, al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni.
•aziende farmaceutiche: le aziende farmaceutiche sono direttamente interessate da questa rivoluzione digitale. La telemedicina offre nuove opportunità per monitorare l'aderenza terapeutica, personalizzare i trattamenti e valutare l'efficacia dei farmaci in contesti reali. La diagnosi precoce e il tempestivo intervento terapeutico, supportati dalla telemedicina, possono limitare la progressione delle malattie e ridurre i costi a lungo termine per il sistema sanitario. Allo stesso tempo, è fondamentale garantire la protezione dei dati personali e rispettare le normative sulla privacy in tutte le fasi del processo.
Nonostante le promettenti prospettive, l'implementazione della telemedicina in Italia presenta diversi punti critici e criticità che necessitano di un'attenta analisi e di un approccio strategico:
•revisione dei processi di lavoro: la telemedicina richiede una revisione completa dei processi di lavoro, non limitandosi alla semplice digitalizzazione delle procedure esistenti. I medici devono abbandonare vecchi schemi e abbracciare nuovi strumenti, il che implica un cambiamento culturale non sempre facile da realizzare.
•fiducia: sia i professionisti sanitari che i pazienti devono superare le resistenze iniziali e acquisire familiarità con la telemedicina. Questo richiede un impegno significativo in termini di formazione e informazione, affinché tutti gli attori coinvolti comprendano appieno il funzionamento, i benefici e i limiti di questa nuova modalità di assistenza.
La frammentazione delle piattaforme e la difficoltà di far comunicare tra loro dispositivi e software diversi rischiano di vanificare gli sforzi compiuti. È fondamentale che le diverse componenti del sistema sanitario parlino la stessa lingua, condividendo dati e informazioni in modo fluido e sicuro.
•protezione dei dati personali: la telemedicina implica la gestione di informazioni sanitarie sensibili, che devono essere tutelate con la massima cura.
•standard e governance: la definizione di standard e una governance a livello nazionale rappresentano un'ulteriore criticità, vista l’articolazione regionalizzata del SSN.
La telemedicina non deve sostituire completamente il rapporto diretto tra medico e paziente, ma integrarlo e arricchirlo. È importante preservare l'aspetto umano della cura, garantendo che la tecnologia sia al servizio del paziente e non viceversa.
Nonostante la promessa di ridurre le disuguaglianze, la telemedicina potrebbe esacerbarle se non si presta attenzione all'accesso e all'alfabetizzazione digitale di tutti i pazienti, specialmente quelli anziani o con disabilità.
La telemedicina rappresenta una grande opportunità per modernizzare il sistema sanitario italiano, migliorare l'accesso alle cure e personalizzare l'assistenza.
Tuttavia, è lecito sollevare qualche dubbio sulla reale fattibilità degli obiettivi ambiziosi fissati dal PNRR. La complessità del sistema sanitario italiano, le resistenze al cambiamento e le difficoltà nel coordinare le diverse regioni potrebbero rallentare l'implementazione della telemedicina e compromettere il raggiungimento dei target prefissati.
La telemedicina è uno strumento potente che, se utilizzato correttamente, può migliorare la qualità delle cure, ottimizzare l'allocazione delle risorse e creare un sistema sanitario più equo e accessibile per tutti gli attori.
Salvatore Ruggiero,
CEO Merqurio e Autore di:
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