La telemedicina ha consentito agli operatori sanitari di prendersi cura delle persone senza essere fisicamente presenti.[1]
Abstract
La telemedicina sta rivoluzionando l’assistenza sanitaria, ma il suo successo dipende in gran parte dagli operatori sanitari, figure centrali nel processo di trasformazione digitale. Sebbene questa innovazione migliori l’accesso alle cure e l’efficienza operativa, introduce anche sfide come la gestione delle informazioni, la modifica dei flussi di lavoro e la possibile riduzione della qualità dell’interazione medico-paziente. Per garantire un’integrazione efficace, è essenziale fornire una formazione adeguata e coinvolgere i professionisti nello sviluppo di strumenti digitali, ottimizzando così l’esperienza clinica e migliorando l’efficacia della telemedicina.
Tecnologie avanzate e servizi di rete di qualità consentono di migliorare l’erogazione dell’assistenza sanitaria e di renderla disponibile a un numero sempre maggiore di persone.[1] Gli investimenti nella sanità digitale avanzano rapidamente e la crescente domanda di soluzioni tecnologiche come la telemedicina ha alimentato l’evoluzione telematica dell’assistenza sanitaria.[2] Punto chiave di questo investimento è la trasformazione digitale degli ospedali.[2]
La telemedicina è un servizio sanitario che si avvale delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione e si riferisce all’intero insieme di prodotti progettati per pazienti e fornitori di assistenza sanitaria.[1] In tale contesto, la trasformazione digitale del luogo di lavoro cambia significativamente il modo in cui i dipendenti svolgono compiti e processi, le loro relazioni sociali e, di conseguenza, la loro esperienza complessiva sull’ambiente professionale.[3] L’utilizzo di APP sanitarie per le visite programmate rende il lavoro dei medici più efficiente e migliora le probabilità che i pazienti effettuino i follow-up.[1]
In questo modo, la telemedicina consente di risparmiare tempo sia al paziente che al personale sanitario, riduce i costi del trattamento e, grazie alla sua rapidità ed efficienza, contribuisce a snellire il flusso di lavoro di ospedali e cliniche.[1]
I professionisti sanitari sono attori chiave nell’ambito dell’assistenza alla salute e hanno il potenziale per guidare il cambiamento in modo vantaggioso.[1] Infatti, molti medici considerano la salute digitale come una modalità di lavoro innovativa e dinamica.[3]
Tuttavia, può accadere che questi ambienti tecnologicamente avanzati sconvolgano i flussi di lavoro clinici consolidati e creino ambienti poco familiari sia per i pazienti che per i medici, con un potenziale impatto sulla qualità, sulla sicurezza e sull’esperienza complessiva delle cure.[2]
I medici hanno espresso preoccupazioni riguardo agli effetti della digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda il sovraccarico informativo, l’ambiguità nei dati, la qualità dell’interazione con i pazienti, le problematiche legate alla privacy, le interruzioni nei flussi di lavoro e l’aumento del carico lavorativo.[3] Allo stesso tempo, per i pazienti è fondamentale poter fornire un’anamnesi accurata e mostrare segni clinici evidenti — come eruzioni cutanee, lividi o altre manifestazioni — che richiedono un sistema audio-video di alta qualità per essere adeguatamente valutati.[1] Inoltre, la digitalizzazione del lavoro clinico è stata associata a livelli più elevati di stress tra i medici,[3] in particolare in relazione all’adozione di nuovi sistemi di cartelle cliniche elettroniche (EHR) e al complesso periodo di transizione verso il digitale.[3]
Pertanto, la Strategia Globale Sulla Salute Digitale (2020-2025) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’implementazione di un’architettura sanitaria digitale nazionale.[2] È stato definito il modello di Quadruple Aim come obiettivo generale di un sistema sanitario incentrato su:
Questo modello è stato proposto come quadro strategico per guidare la pianificazione, il processo decisionale e la valutazione degli investimenti nella sanità digitale.[2] Il "miglioramento dell’esperienza del paziente" e il "miglioramento dell’esperienza del medico" sono due quadranti del Quadruple Aim dell’assistenza sanitaria che giustificano un investimento significativo nei servizi sanitari nel contesto di una trasformazione digitale.[2] Dare priorità agli investimenti in soluzioni digitali, come i portali per i pazienti, può democratizzare le conoscenze cliniche e responsabilizzare i pazienti nel loro singolo percorso di assistenza sanitaria.[2] Pertanto, sarebbe consigliabile che le organizzazioni coinvolgessero in egual misura specialisti e non specialisti nello sviluppo di nuovi strumenti o processi digitali nel loro lavoro.[3]
Per affrontare i problemi dell’interazione medico-paziente, della documentazione inefficiente, del carico di lavoro e del burnout, i servizi sanitari possono investire in soluzioni fattibili ed economicamente vantaggiose come l’istruzione e la formazione clinica personalizzate per ambito clinico.[2] Alcuni benefici della digitalizzazione sembrano essere specifici del settore.[3] Pertanto, nello sviluppo e nell’implementazione della sanità digitale si dovrebbe tenere conto dello specifico contesto e dell’uso previsto.[3]
I diversi ambiti clinici possono trarre vantaggio dall’apprendimento reciproco, ad esempio condividendo strategie su quando e come utilizzare la telemedicina con i pazienti, su come integrare la sanità digitale nella promozione della salute e su come sfruttare i sistemi di supporto decisionale clinico nella pratica quotidiana.[3] Per questo, è fondamentale migliorare il flusso e lo scambio di informazioni tra i vari settori.[3]
Complessivamente, l’aumento dei costi sanitari e la necessità di cure migliori spingono sempre più ospedali a esplorare i vantaggi della telemedicina.[1]
La telemedicina consente l’erogazione di cure mediche attraverso videoconsulti, offrendo vantaggi significativi sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.[1] L’esperienza clinica negli ospedali digitali è risultata positiva secondo indicatori di alto livello; tuttavia, una sintesi delle evidenze qualitative ha messo in luce criticità rilevanti, tra cui l’indebolimento dell’interazione medico-paziente, il peso del cambiamento organizzativo e l’inefficienza nella gestione dei flussi informativi.[2]
Pertanto, l’introduzione di nuove soluzioni di sanità digitale richiede non solo una formazione tecnica, ma anche un’adeguata preparazione sui nuovi processi organizzativi.[3] A livello globale, con la salute digitale ormai parte integrante dell’assistenza ospedaliera e territoriale, diventa essenziale comprendere come ottimizzare l’esperienza sia del medico che del paziente, al fine di raggiungere il Quadruple Aim dell’assistenza sanitaria digitale.[2]
Referenze:
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